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    Pallanuoto, positivo al Covid-19 il nazionale Aicardi

    Caso di coronavirus nella nazionale maschile di pallanuoto. Matteo Aicardi, centroboa del Settebello e della Pro Recco, è ricoverato all’ospedale di Albenga per Covid-19. Il giocatore, come confermato dal suo club, “ha la febbre ma sta bene”.Aicardi, 34 anni, aveva lasciato il raduno il 7 luglio per accertamenti alla spalla eseguiti a Milano (8-9) e poi è rientrato a casa. Gli esami alla spalla si sono resi necessari per il riacutizzarsi di un vecchio fastidio che gli aveva fatto saltare gli allenamenti ai primi del mese. Il 13 luglio ha avvertito mal di gola e febbre a casa: il 14 aumentano entrambi e avvisa la federazione nuoto. Il 15 esegue il tampone che risulta positivo e viene ricoverato per precauzione. Le sue condizioni non destano alcuna preoccupazione, mentre la febbre è scesa e ha un leggero mal di gola in diminuzione. Nel frattempo sono stati eseguiti i tamponi a tutti i coinvolti nel collegiale, atleti, staff, dirigenti, squadra del CC Ortigia con cui gli azzurri si sono allenati e si aspettano i risultati nel tardo pomeriggio. Nessun sintomo presente, comunque, tra i giocatori. LEGGI TUTTO

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    sport estivi Occhio alla ripresa, l'infortunio è dietro l'angolo

    Tornare alla normalità dopo al quarantena? Voglia di sport estivo? Giusto, sacrosanto. Ma attenzione: gli sport da spiaggia e in acqua come nuoto, beach volley, surf, wakeboarding e stand up paddle posso essere un pericolo, fonti di lesioni e traumi, soprattutto dopo un prolungato periodo di lockdown che ha visto il prevalere di sedentarietà e regimi alimentari scorretti. Ci ammonisce una recente ricerca dall’American Physical Therapy Association che rivela come il rischio d’infortuni agli arti inferiori legato agli sport estivi sia in aumento del 45%. E se questo scenario, allarmante, interessa  23 milioni di persone in tutto il mondo, in Italia riguarda cinque milioni di praticanti.Quale può essere la soluzione? Sempre e solo una: la prevenzione. Che inizia prima di partire per le ferie sottoponendosi a un check up fisico completo e a una valutazione della postura, e continua poi a tavola con un regime alimentare equilibrato. Non volete crederci? Sappiate che secondo la National Health Association il più pericoloso risulta essere il surf con il 67% di trauma cranici, 20% di lacerazione agli arti inferiori e 13% di contusioni.A seguire il beach volley che, se praticato in maniera scorretta, può dar vita a lussazioni alle spalle (50%), microtraumi ai gomiti (32%), e fratture delle dita (18%). Ma non esistono soltanto i traumi da spiaggia perché sempre più appassionati decidono di praticare attività fisica ad alta quota, praticando trekking, jogging e mountain bike.In questo caso i traumi più frequenti riguardano le distorsioni alle caviglie (43%), dovuti all’instabilità del terreno, strappi muscolari alla schiena (36%), causati da un carico di lavoro eccessivo a danno della colonna vertebrale, e fratture delle falangi dei piedi (21%), dovute a un errato utilizzo dei bastoncini da trekking.  LEGGI TUTTO

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    Pallanuoto: addio a Mario Scotti Galletta. Fu campione del mondo nel 1978 e portiere di “Palombella Rossa”

    ROMA – “Se io guardo a destra, il portiere pensa che tiro a sinistra, ma io tiro veramente a destra… a destra, a destra, guardare a destra, devo guardare a destra e tirare a destra. Il portiere mi lascia spazio a sinistra, no… forse è meglio a sinistra…”. Nanni Moretti sbaglia la direzione del rigore e il portiere gli nega la vittoria. Era divenuto famoso al grande pubblico così Mario Scotti Galletta, parando il rigore decisivo nella scena cult di “Palombella Rossa”, film del 1989. In realtà Scotti Galletta, che ci ha lasciato appena compiuti (lo scorso 5 maggio)  i 70 anni, è stato un grande della pallanuoto italiana.Vinse i Mondiali col Settebello e la Coppa dei Campioni nel ’78Ha coronato il sogno di vincere il mondiale a Berlino nel ’78 dopo il bronzo in Colombia del ’75 e poi è stato il portiere simbolo della Canottieri Napoli che, sempre quell’anno, vinse la Coppa dei Campioni e coronò un ciclo fantastico completato anche dalla conquista di 4 scudetti (’73, ’75, ’77 e ’79). “L’unico rammarico che ho è quello di non aver mai potuto partecipare mai Olimpiadi: sia per quelle del ’76 che quelle dell”80, infatti, non fui convocato”, ricordava qualche tempo fa.Diede il via al movimento femminile in ItaliaUna volta lasciata l’attività agonista, Scotti Galletta si spese per il suo amato sport dando il via al movimento femminile in Italia. Si era convinto dopo aver visto una serie di partite-esibizione in Olanda nel 1975. E decise, così di invitare a Napoli la Nazionale orange. “Improvvisammo una squadra con le varie fidanzate e amiche, ovviamente perdemmo tutte le partite per 20-0, 20-3. Insomma tutto iniziò per scherzo. Poi creammo una vera e propria squadretta il cui nome era ‘Fuorigrotta’. Alla fine la Federazione vide ciò che avevamo creato e decise di prendere in mano la cosa organizzando il primo campionato italiano che fu vinto dal Volturno in finale a Narni contro il Fuorigrotta”. Fu il primo passo verso la nascita, nel 1985, del Setterosa che tanti trionfi ha portato allo sport azzurro. Anche grazie a lui che fu il vice di Formiconi dal 1994 al 1997. Non a caso due anni fa ricevette dal presidente del Coni Malagò il Collare d’Oro al Merito Sportivo: il massimo riconoscimento per un atleta a cui la pallanuoto sarà per sempre grata. LEGGI TUTTO

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    Basket paralimpico, aggressione a sfondo razziale a Beatrice Ion. Il padre la difende e viene ferito

    Un’aggressione verbale e poi anche fisica, a sfondo razzista, con frasi come “tornatevene al vostro paese” e “handicappata di m.”, pugni, schiaffi. La vittima, Beatrice Ion, 23 anni, è una stellina della nazionale italiana di basket paralimpico e giocatrice dell’Amicacci Giulianova. È di origini rumene, Beatrice, ma vive in Italia da 16 anni. Il fatto è avvenuto giovedì, ad Ardea, vicino Roma, dove vive. Beatrice è stata aggredita da un uomo, “disturbato” dal fatto che la ragazza avesse un posto auto per disabili. Questo il suo racconto, via Facebook: “Vivo in Italia da 16 anni, ho la cittadinanza italiana e ho fatto qui tutte le scuole. Sto continuando gli studi all’Università, gioco a basket in carrozzina con la nazionale italiana e mi considero in tutto e per tutto italiana. Eppure sono stata aggredita. Mio papà è in ospedale probabilmente con uno zigomo rotto perché a detta loro siamo stranieri del ca**o che devono tornare al loro paese. Tralascio le offese che mi sono presa perché sono disabile”. Beatrice è poliomielitica, malattia contratta quando aveva tre mesi, e usa una carrozzina per muoversi. “Io e mamma” prosegue “eravamo dentro e un tipo ci urlava di uscire. Papà stava tornando dalla sua consueta passeggiata e non è riuscito quasi a parlare, colpito da una testata e altro. Urlava anche davanti ai carabinieri: ho un curriculum criminale, a tua figlia handicappata la becco per strada e mi faccio fare un lavoretto… Sono stati davvero brutti momenti. E non mi dite che il razzismo in Italia non esiste. L’ho vissuto oggi dopo 16 anni che vivo qui e fa molto male. A chi ci ha aggredito dico di vergognarsi, saremo anche stranieri ma abbiamo più dignità di loro e chi ha guardato tutto senza fare nulla si dovrebbe vergognare ancor di più”. Anche la Polisportiva Amicacci Giulianova, con il suo presidente Peppino Amicacci, si è fatta sentire via Instagram: “Beatrice è nazionale azzurra. Ha subito offese a sfondo razziale e discriminatorio. Il padre è finito in ospedale per un colpo allo zigomo. La società si unisce alla denuncia del vergognoso episodio e auspica che i colpevoli vengano presto individuati”.Non si è fatta attendere neppure la reazione di Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico: “Voglio esprimere solidarietà e vicinanza a Beatrice Ion, atleta della nazionale italiana di basket in carrozzina vittima, insieme al padre, di una vergognosa aggressione fisica e verbale a sfondo razziale. Beatrice veste con orgoglio e impegno la maglia azzurra e vive nel nostro Paese da 16 anni. La sua denuncia fa rabbrividire. Agli insulti si sono aggiunte anche le offese riferite alla sua disabilità. È incredibile dover commentare ancora oggi simili episodi di odio, violenza e ignoranza. Queste circostanze devono far riflettere tutti, ancora una volta. Mi auguro siano individuati al più presto i responsabili di questo gesto ignobile che merita la ferma condanna di tutto il Paese. Questi individui dovrebbero svolgere per almeno un mese attività di volontariato in una società sportiva paralimpica. Una simile esperienza potrebbe insegnare loro il rispetto e la convivenza civile”. LEGGI TUTTO

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    Doping, atleti Gb usati come cavie per sostanza sperimentale a Giochi 2012

    Gli atleti olimpici britannici sarebbero stati usati come cavie per testare una sostanza sperimentale in un progetto segreto costato centinaia di migliaia di sterline di denaro pubblico nel tentativo di migliorare le loro prestazioni durante i Giochi olimpici di Londra 2012. Lo rivela l’edizione odierna del Daily Mail.Il comitato olimpico britannico avrebbe costretto gli atleti a firmare liberatorie a propria discolpa se qualcosa fosse andato storto e preso accordi in modo da impedire agli atleti di parlarne. Ma alcuni documenti pubblicati dal Mail on Sunday mostrano come 91 sportivi britannici di livello mondiale in otto sport olimpici siano stati sottoposti al trattamento, che consisteva nell’assunzione di una bevanda energizzante, il DeltaG.  La sostanza, una versione sintetica di un acido corporeo naturale, i chetoni, è stata originariamente sviluppata da scienziati dell’Università di Oxford con 10 milioni di dollari di finanziamenti da parte del Dipartimento della Difesa americano in modo che le forze speciali statunitensi potessero operare più a lungo dietro le linee nemiche pur a corto di viveri. I chetoni sono composti organici prodotti dal fegato in mancanza di carboidrati per bruciare grassi, sfruttati anche in alcune diete dimagranti.UK Sport, l’agenzia governativa responsabile del finanziamento dello sport olimpico e paralimpico in Gran Bretagna, ha prodotto un “foglio informativo per i partecipanti” per accompagnare la domanda di progetto che recita così: “UK Sport non garantisce, ma promette e assicura che l’uso della bevanda chetonica è assolutamente conforme al codice antidoping mondiale e quindi esclude se stessa da ogni responsabilità. La WADA potrebbe raccogliere campioni di sangue o testare retrospettivamente vecchi campioni. Ciò può verificarsi se questa storia diventasse di dominio pubblico. Tuttavia la chetosi è uno stato fisiologico temporaneo e sarebbe difficile da dimostrare o testare con qualsiasi campione post-evento.”Lo scorso anno, durante il Tour de France, era emerso che la Jumbo-Visma, la formazione olandese del numero uno delle classifiche Uci Primoz Roglic, stesse usando una bevanda miracolosa a base di chetoni. Le prestazioni, secondo alcuni studi, migliorerebbero del 15%. L’uso dei chetoni non è comunque illegale, anche se all’interno del mondo del ciclismo c’è grande discussione sulla loro liceità. LEGGI TUTTO

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    La pensione non fa per loro, da Vale a Federer e a Alonso i campioni che non mollano

    Avanti tutta, chi si ferma è perduto. L’età che avanza non fa paura ai grandi dello sport, decisi a dimostrare che, a dispetto degli anni, possono ancora togliersi parecchie soddisfazioni. Contrastando l’esuberanza e l’entusiasmo dei giovani in rampa di lancio con l’esperienza maturata durante anni di carriera pieni di vittorie ma anche di sconfitte, spesso più istruttive dei successi. Da Roger Federer a Valentino Rossi, da Fernando Alonso a Filippo Magnini, la voglia di pensione è ai minimi termini.Federer smette, ma non subitoIl re del tennis degli anni 2000, quel Roger Federer capace di vincere 20 tornei del Grande Slam, di recente ha spaventato tutti: “La data del mio ritiro si avvicina sempre di più”. Lo svizzero, unico uomo ad aver vinto otto volte a Wimbledon, compirà 39 anni il prossimo 8 agosto. Ma non ha ancora intenzione di chiudere la carriera: “Sarebbe più facile smettere adesso, ma voglio darmi l’opportunità di divertirmi ancora in campo. Poi il tennis mi mancherà moltissimo”. Il suo 2020 è stato caratterizzato da un doppio intervento al ginocchio. Dopo la seconda operazione a giugno, Federer ha annunciato che la sua stagione era già finita, dando però appuntamento ai suoi tifosi sparsi per tutto il mondo al 2021. King Roger non arriverà probabilmente a battere il record dello statunitense Pancho Gonzales, che a 43 anni, 8 mesi e 28 giorni divenne il più anziano vincitore di un titolo Atp (Des Moines 1972), ma c’è da star certi che prima di riporre definitivamente la racchetta dell’armadietto ci regalerà altre emozioni e vittorie.Tennis LEGGI TUTTO

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    Nuoto, Paltrinieri: ''Nuovi stimoli, pronto a ripartire''

    ROMA – “Sono cambiato tanto a livello mentale, stavo soffrendo una situazione in cui non trovavo più stimoli, e questo lockdown mi ha dato l’opportunità di fermarmi un po’, riflettere e adesso mi sento molto più motivato e molto meglio”. Lo confessa l’olimpionico di nuoto nei 1500 Gregorio Paltrinieri, all’Acquacetosa per una risonanza magnetica proprio mentre si svolgeva la presentazione degli Educamp del Coni.”Io portabandiera? Sarebbe un onore”E’ un Gregorio Paltrinieri nuovo quello versione post quarantena. A cominciare dal cambio di coach: “E un periodo di ripartenza, io ho anche cambiato allenatore nel frattempo. Mi sento molto motivato, sono molto carico”. Nonostante il rinvio di 12 mesi, la testa è già a Tokyo: “Ho cambiato modo di allenarmi, non ho lasciato la piscina che rimane la mia priorità, ma il mare credo che possa darmi tanto. Alle Olimpiadi farò 800, 1500 e 10 km in mare. Un tour de force che ho provato già ad affrontare lo scorso anno ai Mondiali, facendo alcune cose bene e altre male. Manca un anno e l’obiettivo è fare bene tutto”. A proposito di Tokyo, c’è chi vorrebbe vederlo come alfiere azzurro: “Sarebbe qualcosa di leggendario, di storico, per me sarebbe un enorme piacere”. LEGGI TUTTO