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    Napoli-Genoa 6-0: valanga azzurra, e Lozano firma una doppietta

    NAPOLI –  Meno di un’ora per archiviare la pratica, con un tris, e poi altri tre schiaffi a cavallo di metà ripresa, a rendere addirittura tennistico il punteggio. E’ una severa lezione quella che il Napoli infligge al Genoa (6-0) proseguendo la sua corsa a punteggio pieno dopo due giornate, così da sfidare la Juve nel prossimo turno con il morale altissimo. Non c’è che dire, al ‘San Paolo’ (il terreno ha tenuto bene nonostante il diluvio che aveva fatto temere per la disputa del match) si sono divertiti il migliaio di spettatori in tribuna centrale – non biglietti venduti ma inviti dal club in particolare agli sponsor – allo stadio di Fuorigrotta che dopo 8 mesi ha riaperto le porte al pubblico (mancava dal 29 febbraio, col 2-1 sul Torino) anche se, ovviamente, contingentato.Funziona il Napoli a trazione integrale, infortunio Insigne Dopo il colpo d’esordio al ‘Tardini’ di Parma, ha avuto conferme importanti dai suoi uomini Gennaro Gattuso, che ha schierato un undici a trazione offensiva con insieme Lozano, Mertens e Insigne a supporto di Osimhen, per la prima volta titolare come terminale offensivo. Il Napoli ha mandato un chiaro segnale a chi ambisce a un ruolo da protagonista al vertice, l’unica notizia spiacevole in una domenica assai positiva (da notare anche lo zero nella casella gol incassati dopo due giornate) è l’infortunio a Lorenzo Insigne, uscito dopo una ventina di minuti per un problema ai flessori della coscia sinistra.Genoa sparito dal campo dopo lo 0-2: Maran deve interrogarsi Al contrario Rolando Maran, dopo il poker vincente calato contro la matricola Crotone, ha vissuto una domenica da incubo e dovrà interrogarsi su cosa è accaduto alla sua squadra che dallo 0-2 è sparita dal campo. Probabilmente quanto è accaduto alla vigilia, con la positività di Perin al coronavirus e il conseguente secondo giro di tamponi per il gruppo squadra rossoblù, costretto a rinviare la partenza per la Campania a dopo l’esito dei test, da cui è emersa la leggera positività anche di Schone, può aver pesato, ma non deve essere un alibi per il Grifone che nel primo tempo aveva retto il confronto con i partenopei. Anche perché sabato c’è il match con il Torino, altra formazione in cerca di riscatto.Lozano sblocca il match, Lerager si mangia il pariBastano 10 minuti agli azzurri per sbloccare il risultato: Mertens crossa per Lozano che sguscia alle spalle di Pellegrini e colpisce a botta sicura da distanza ravvicinata, Marchetti può solo toccare senza impedire che la sfera varchi la linea di porta. I rossoblù, colpiti a freddo, sbandano e il Napoli va vicino al raddoppio con Osimhen, che servito da Zielinski al limite calcia in corsa a lato di poco. Prima di metà frazione Insigne è costretto a lasciare il campo per un problema muscolare, rilevato da Elmas. Con il passare dei minuti la squadra di Maran dà segnali di risveglio, ma si divora il possibile pari con un sinistro ciccato da Lerager che manca clamorosamente la conclusione, un vero rigore in movimento. Prima dell’intervallo altri due pericoli per Marchetti, da Lozano (tiro a lato da buona posizione) e ancora da Osimhen (colpo di testa alto di poco).Zielinski raddoppia in avvio di ripresaGattuso lascia negli spogliatoi Manolas per un dolore alla schiena (sostituito da Maksimovic) ma la ripresa è davvero da incubo per il Grifone, che dopo soli venti secondi incassa il 2-0. Zielinski riceve palla a centrocampo e dà inizio a un’azione magistrale: si gira, punta l’area avversaria, poi allarga su Elmas che la rimette dentro, tacco di Osimhen  a liberare di nuovo in area il polacco, che di destro insacca. I rossoblù si sciolgono e il 3-0 potrebbe arrivare subito con altre tre occasioni pericolose firmate da Elmas, Lozano e Di Lorenzo.Mertens fa tris e poi gli azzurri dilaganoAlla fine è Mertens a siglare il tris, il suo secondo gol di fila dopo quello al Parma. Maran prova a correre ai ripari con i cambi, ma proprio un errore del neo entrato Pandev (ex di turno) regala il quarto gol: un suo passaggio orizzontale lancia verso la porta Lozano che fa doppietta  personale. La partita non c’è più e c’è gloria anche per Elmas e Politano per il 6-0 definitivo, un boccone difficile da digerire per i rossoblù anche se si tratta solo della seconda giornata e il gruppo genoano è stato profondamente rinnovato e deve essere ancora completato, sicuramente in attacco.NAPOLI – GENOA 6-0 (1-0)NAPOLI: (4-2-3-1): Meret; Di Lorenzo, Manolas (1′ st Maksimovic), Koulibaly, Hysaj; Fabian Ruiz, Zielinski (28′ st Ghoulam); Lozano (21′ st Politano), Mertens (21′ st Lobotka), Insigne (22′ pt Elmas); Osimhen. (25 Ospina, 16 Contini, 4 Demme, 6 Mario Rui, 13 Luperto, 33 Rrahmani, 37 Petagna). All.: Gattuso.GENOA (3-5-2): Marchetti; Goldaniga, Masiello, Biraschi; Zappacosta, Lerager (25′ st Radovanovic), Badelj (19′ st Behrami), Zajc (9′ st Pandev), Pellegrini (9′ st Ghiglione); Pjaca (25′ st Melegoni), Destro. (38 Zima, 71 Agostino, 2 Zapata, 17 Brlek, 65 Rovella, 79 Males, 99 Czyborra). All.: Maran.ARBITRO:  Sacchi di Macerata.MARCATORI: nel pt 10′ Lozano (N); nel st 1′ Zielinski (N), 12′ Mertens (N), 20′ Lozano (N), 24′ Elmas (N), 27′ Politano (N).AMMONITI:  Osimhen (N) e Masiello (G) per reciproche scorrettezze, Destro (G) per gioco falloso.ANGOLI: 4-2 per il Napoli.RECUPERO: pt 2′, st 1′.SPETTATORI: 1000 circa. LEGGI TUTTO

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    Spadafora assicura: “Dal 7 ottobre riapertura impianti in percentuale”

    ROMA – Qualcuno aveva esultato dopo il via libera a un numero limitato degli spettatori nelle strutture sportive, qualcun altro aveva storto il naso, perché avrebbe voluto una riapertura in proporzione alla capienza degli impianti. Oggi il ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, nell’audizione informale di fronte alla VII Commissione della Camera (Cultura, Scienza ed Istruzione), fa chiarezza e accontenta tutti: “L’obiettivo è quello di riaprire gli impianti sportivi in progressione per tutte le competizioni: faremo questo lavoro da qui al 7 ottobre, quando verrà emanato il nuovo dpcm. L’obiettivo è quello che non si vada avanti con un numero secco, viste le diverse realtà: vorremmo definire, insieme anche alla Conferenza Stato-Regioni, una percentuale rispetto alla capienza effettiva dell’impianto, tenendo peraltro conto di vari aspetti, per esempio la gestione dei flussi delle persone che si spostan,”.Riapertura impianti, ma con prudenza”Vedere anche solo mille persone al Foro Italico per gli Internazionali di tennis è stata un’emozione importante: non era possibile in questo momento aumentare il numero – ha aggiunto Spadafora -, perché siamo in una fase in cui vediamo contagi elevatissimi in diversi Paesi europei e noi speriamo di restare indietro. Dobbiamo andare avanti con la stessa attenzione e consapevolezza avuta nei mesi più duri, perché non c’è dubbio che senza tifosi manchi un pezzo fondamentale e la presenza del pubblico è importantissima soprattutto per le serie minori, come la Lega Pro, i Dilettanti, che vivono della biglietteria. Abbiamo già messo a disposizione risorse a fondo perduto per le Associazione e le Società sportive dilettantistiche per andare incontro alle necessità emergenziali. Ora vogliamo rendere attivo ai primi di ottobre un ulteriore fondo per la sanificazione delle palestre, in modo tale da renderle fruibili alle società sportive”.500 milioni per progetti socialitàIl ministro risponde anche alla richiesta del presidente del Coni, Malagò, su una sorta di Recovery Fund per lo sport. “Il nostro ministero si sta già concentrando nella richiesta di almeno un miliardo di euro che possa essere complessivamente indirizzato all’impiantistica sportiva. La seconda linea di intervento, pari circa alla metà del fondo previsto per l’impiantistica sportiva, cioè un altro mezzo miliardo di euro lo stiamo strutturando su progetti di socialità che riguardano il coinvolgimento dei più giovani e soprattutto e l’attivazione di processi sempre in linea con quanto richiesto dal Recovery Fund che possano coinvolgere direttamente Asd e Ssd. Attraverso queste due misure, una che riguarda l’infrastruttura fisica e l’altra il capitale umano del mondo dello sport a tutti i suoi livelli, si può contribuire non solo a quello che ci richiede l’Europa per l’utilizzo dei fondi del Recovery Fund, ma anche al recupero del sistema sportivo all’indomani dell’emergenza sanitaria”.Riforma dello sport, “L’esito non è scontato”Chiusura sulla riforma dello sport. “Abbiamo tempo fino al 30 novembre – spiega Spadafora -. Stiamo facendo un lavoro complesso, ma ora è il momento di fare una sintesi e una proposta prendendoci le nostre responsabilità, anche perché non esiste una riforma ideale condivisa al 100% da tutti e non credo che il Governo possa farsi dettare la legge da qualcuno”. Per quanto riguarda le osservazioni e le richieste del Cio, “le abbiamo tenute fortemente in considerazione, le ricostruzioni fatte negli ultimi giorni sono fantasiose. Nel Testo unico c’è chiarezza nei ruoli e nelle governance”, assicura Spadafora che poi si esprime sui tempi di approvazione della legge: “Spero che l’incontro con le forze di maggioranza della prossima settimana possa essere l’ultimo, ma non mi meraviglierei se fossero necessarie ulteriori riunioni, proprio perché stiamo facendo un lavoro complesso il cui esito non è scontato”. LEGGI TUTTO

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    Cagliari-Sassuolo 1-1, Joao Pedro replica a Caputo, i sardi la riprendono in dieci

    CAGLIARI – Quel gran genio di Nils Liedholm aveva proprio ragione: “In dieci si gioca meglio” diceva con le “aspirate” da svedese con cittadinanza onoraria italiana. E aveva anche spiegato il perché: perché la squadra in superiorità numerica tende a rilassarsi, mentre quella con l’uomo in meno raddoppia la sua attenzione.In una frase c’è tutto l’incredibile copione della partita tra Cagliari e Sassuolo.Sassuolo System, Cagliari intimiditoFin dal fischio di avvio, sulla sardinia Arena cala il “Sassuolo system”: ha ragione De Zerbi, non importa chi gioca, la qualità l’hanno tutti. La domanda della vigilia – sulla sponda sarda – è diversa: quanto vale questo Cagliari senza i suoi ufficiali. Sì perché, se è vero che Nainngolan ha chiuso qui il campionato per infortunio, manca anche la personalità e l’esperienza di Cigarini. E’ una squadra decapitata, quella rossoblù. Attenuante generica sul match che, dall’altra parte, lamenta assenze importanti come Berardi, come Magnanelli. Ma il “Sassuolo system” è una certezza.Caputo dice diciottoSui lati Rogerio e Muldur sono esternbi con piedi da centrocampisti, in mezzo il play è Locatelli, cresciuto enormemente. Davanti a lui Djurirc conferisce qualità e estro alla manovra. Il Cagliari è costretto per tutto il primo tempo a rimanere stretto a difesa del Castello. Che – dopo 45′ a senso unico – regge, tutto sommato, se il disavanzo è solo il gol di Caputo, su angolo, con spizzicata sul primo palo e il furbissimo furetto. Il suo gol numero diciotto va spiegato, perché Caputo ha la qualità pure di piazzarla sul palo opposto, leggendo il comportamento di Cragno e dei difensori che si affannano a chiudere il palo più vicino. Delizioso.  Alla pausa di metà primo tempo, è facile capire cosa dica Zenga ai suoi. Non la prendiamo mai, proviamo a farci… sentire di più. Detto e fatto, il Cagliari alza la sua aggressività, ma Pegolo deve solo effettuare due lancetti e un’uscita di testa, quasi fosse un centromediano d’altri tempi. Il Sassuolo ha il solo limite di non scavare un fosso più ampio, o forse è il Cagliari ha il merito di stringere i denti sperando che passi la nottata.   Ahi, Carboni, peccato di gioventùMa il cielo sopra i quattro mori sembra diventare ancora più cupo in avvio di ripresa, quando il giovin Carboni cade nel difetto delle sue prime apparizioni in serie A. Bravino ma troppo esuberante, fa collezione di cartellini. Ne aggiunge due gialli nel suo album di figurine e il destino rossoblù sembra segnato. Però Zenga ha ovviato. Ha messo a disposizione dei suoi la gara di Simeone, al cui cospetto l’atteggiamento di Pereiro sembra quello di un tacchino freddo. Più aggressività aggiunta, quando esce il bambinetto difensivo, Nandez e Rog diventano due leoni.Diciotto anche per Joao PedroIl Sassuolo continua a gestire, fa passare il tempo, a ritmo di slow, commette un errore grossolano. Perché una sola fiammata, un solo attacco frontale, volata di Rog e tocco per Joao Pedro, vale il pareggio. Diciotto gol stagionali anche per il brasiliano! Una doccia scozzese. De Zerbi è furioso, tornerebbe sulla Penisola a nuoto. Prova a scuotere i suoi con la linea verde, Raspadori, Ghion, Marzari. Ma Cragno fa la stessa partita di Pegolo, non si sporca mai i guanti. Solo una scintilla nel dominio tattico (andamento lento) degli emiliani: un passaggio di Raspadori a Ghion chiuso con un tiro dalla semilunetta che viene deflettano. Finisce uno a uno.  Che genio, il Barone Nils!Cagliari (3-5-2): Cragno; Pisacane, Ceppitelli, Carboni;, Faragò, Nandez, Birsa (1′ st Ladinetti), Rog (44′ st Klavan) Mattiello; Joao Pedro, Pereiro (1′ st Simeone). (1 Rafael, 34 Ciocci; 40, Walukiewicz, 22 Lykogiannis, 38 Porru, 32 Delpupo, 27 Lombardi, 26 Ragatzu, 9 Paloschi). All.: Zenga.Sassuolo (4-3-3): Pegolo, Muldur (26′ st Magnani), Ferrari, Marlon, Rogerio (45′ st Kyriakopoulos), Djuricic (45′ st Manzari), Locatelli, Traorè (26′ st Raspadori), Haraslin (26′ st Ghion), Boga; Caputo. (47 Consigli, 64 Russo, 13 Peluso, 21 Chiriches,, 35 Piccinini, 57 Mercati). All.: De Zerbi.Arbitro: Ayroldi di Molfetta.Reti: 12′ pt Caputo, 18′ st Joao Pedro. NOTE: Angoli: 9- 1 per il Sassuolo. Ammoniti: Carboni, Faragò, Marlon, Rog, Ferrari per scorrettezze. Espulso al 4′ st Carboni per doppia ammonizione. Recupero: 2′ e 4′. LEGGI TUTTO

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    Figc, Gravina: “Chi invoca l'annullamento del campionato non vuol bene agli italiani”

    “Chi invoca oggi l’annullamento della stagione non vuole bene né al calcio né agli italiani e toglie loro lasperanza di futuro”. Parola del presidente della Federcalcio Gabriele Gravina. In un’intervista a Radio 1, in cui ribadisce la necessità di tornare in campo: “Su questo terrò duro  fino alla fine”, ammette. “E’ un momento complesso per […] LEGGI TUTTO

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    Serie A, i protocolli sanitari: per i massaggiatori mascherina obbligatoria

    Non è ancora dato sapere quando il calcio ripartirà. Ma una cosa è già sicura: i suoi primi passi verso il ritorno alla normalità saranno doverosamente molto prudenti. I protocolli sanitari sono già noti. Soltanto dopo il via libera delle autorità governative e sanitarie si conosceranno quelli di sicurezza e organizzativi da seguire: per i […] LEGGI TUTTO