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    Andrea Giovi confermato al timone di Perugia: “Non sarà facile, affronteremo realtà importanti”

    Il primo tassello per la costruzione del gruppo di lavoro della prossima stagione è stato messo. La Bartoccini Fortinfissi Perugia conferma al timone delle Black Angels il tecnico Andrea Giovi, fresco di vittoria del campionato e della Coppa Italia nell’annata appena conclusa.

    Sarà dunque ancora l’allenatore perugino doc a guidare la squadra del Presidente Antonio Bartoccini nel prossimo torneo di Serie A1 femminile. Il club sceglie quindi di ripartire dal tecnico che ha riportato prima di tutto entusiasmo nel gruppo squadra e che, con la sua leadership, acquisita grazie anche alle tante importanti esperienze cumulate in qualità di giocatore, ha saputo fornire all’intero club una mentalità grintosa e vincente. Il giovane allenatore (classe 1983) commenta così la conferma:

    “Fa chiaramente piacere essere confermato come allenatore della Bartoccini Fortinfissi Perugia – ammette l’ex libero della Nazionale –. Il prossimo sarà ovviamente un campionato diverso da quello che si è appena concluso. Affronteremo tante realtà importanti e non sarà facile”.

    Quando gli si chiede con quali obiettivi la Bartoccini Fortinfissi approccerà la prossima stagione sportiva, Giovi risponde deciso:

    “Come prima cosa punteremo a ricreare lo stesso clima che si è respirato quest’anno col nuovo gruppo che si andrà a formare. È un aspetto fondamentale per creare i giusti presupposti”.

    Foto di Bartoccini Fortinfissi Perugia

    Insieme a lui trova conferma anche l’assistente, o vice allenatore se preferite, Guido Marangi, che andrà così a riproporre quella coppia tutta “made in Perugia” che tante soddisfazioni ha regalato al pubblico del Palabarton.

    “Fa piacere ricevere questo attestato di stima – afferma Marangi –. Penso che il nostro lavoro è stato apprezzato anche aldilà di quelli che sono stati i meri risultati sportivi e questo mi fa molto piacere. Per me sarà un ritorno in A1 visto che ho fatto da secondo allenatore già in altre squadre. Sarà però la prima volta che arriverò in A1 dopo aver vinto la A2. Ritrovo un campionato diverso dall’ultima volta, che risale a circa 10 anni fa. Le qualità fisiche delle atlete sono nettamente aumentate. Le varie Egonu, Antropova ed altre lo testimoniano. Noi partiamo con i piedi ben puntati a terra e con l’obiettivo di raggiungere la quota salvezza”.

    (fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Carlo Parisi è il nuovo allenatore di Bergamo: “Importante tappa di crescita”

    Uno Scudetto, una Coppa Italia, una Supercoppa italiana e due Coppe CEV, la medaglia d’oro della European League conquistata alla guida della Nazionale della Repubblica Ceca, tre volte premiato Miglior Allenatore della serie A2 e una volta della massima serie e poi una lunga serie di esperienze, italiane e internazionali, da Busto a Scandicci e Monza, da Baku a Le Cannet, fanno di Carlo Parisi un tecnico e un esperto di volley che sarà il valore aggiunto del nuovo corso di Bergamo.

    “Bergamo è innanzitutto un’importante tappa di crescita – confida l’allenatore calabrese – ma è soprattutto il piacere di iniziare a lavorare con una Società storica, cambiata nel corso degli anni, ma dove ritrovo un’immutata mentalità e dirigenti che ne hanno accompagnato il percorso”.

    Parisi ha siglato un contratto biennale proprio in ottica di un orizzonte a lungo raggio: “E’ un’ulteriore sfida per iniziare a costruire qualcosa insieme, con un progetto a lungo termine e nel segno della continuità. Volevo una crescita personale che andasse di pari passo con quella della società a cui mi vado a legare. Facciamo insieme il primo step e poniamo fondamenta che ci permettano di consolidare il processo e rilanciarlo”.

    (fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Serie A1 femminile: i risultati di Gara 2 delle semifinali Play Off

    Si torna in campo nei Play Off Scudetto di Serie A1 femminile per Gara 2 delle semifinali: Conegliano e Scandicci provano a chiudere subito la pratica dopo il doppio 3-0 delle prime sfide, mentre Novara e Milano sperano di allungare le serie. Ecco i risultati in tempo reale:

    SEMIFINALIGara 2

    Igor Gorgonzola Novara-Prosecco DOC Imoco Conegliano 3-2 (25-17, 25-23, 17-25, 14-25, 15-12) serie 1-1

    Allianz Vero Volley Milano-Savino Del Bene Scandicci serie 0-1 LEGGI TUTTO

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    Serie A1 femminile: i risultati di Gara 2 dei quarti Play Off

    Dopo la qualificazione di Scandicci alle semifinali e il rinvio alla “bella” della serie tra Novara e Chieri, oggi si completa il quadro di Gara 2 dei quarti di finale dei Play Off Scudetto di Serie A1 femminile con le altre due partite: Conegliano e Milano cercano la qualificazione diretta. Ecco il quadro della situazione:

    QUARTI DI FINALEGara 2

    Megabox Ond.Savio Vallefoglia-Savino Del Bene Scandicci 0-3 (18-25, 24-26, 17-25) giocata ieri, serie 0-2

    Reale Mutua Fenera Chieri-Igor Gorgonzola Novara 0-3 (22-25, 30-32, 21-25) giocata ieri, serie 1-1

    Wash4Green Pinerolo-Allianz Vero Volley Milano 1-3 (13-25, 25-22, 16-25, 21-25) serie 0-2

    Aeroitalia Smi Roma-Prosecco DOC Imoco Conegliano ore 20.30, serie 0-1

    Gara 3Igor Gorgonzola Novara-Reale Mutua Fenera Chieri mer 3/4 ore 20.30

    SEMIFINALIVincente Conegliano/Roma-vincente Novara/ChieriSavino Del Bene Scandicci-Allianz Vero Volley Milano LEGGI TUTTO

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    Pietrini a Pallavolo Supervolley: “Egonu? Ora siamo amiche, ma in passato…”

    Pallavolo Supervolley torna con il numero di aprile e dedica la copertina a Elena Pietrini la schiacciatrice volata in Russia per crescere nella Dinamo Kazan guidata da Zoran Terzic, ma che il prossimo anno giocherà con la maglia del Vero Volley Milano.

    “Spero di togliermi delle belle soddisfazioni. Ritroverò delle amiche e delle compagne di nazionale e sono molto contenta. Ma intanto dobbiamo pensare ai Giochi di Parigi, riuscire a unire la vecchia pallavolo con la nuova, quella maschile con quella femminile. Velasco è venuto qui a Kazan, non ci conoscevamo. È stata davvero una piacevole chiacchierata. Io, lo sapete, non seguivo nulla di pallavolo, sono sempre stata una ignara di tutto, però vivo al massimo il presente”. E chi pensava che tra lei ed Egonu ci fosse una certa rivalità si deve ricredere. “C’è stato un periodo in cui non ci riuscivamo neanche a guardare in faccia ma è passato e ora siamo in buoni rapporti, potrei anche dire che siamo amiche, negli ultimi mesi ci siamo supportate a vicenda”.

    Se il mese di aprile segna il ritorno delle nazionali azzurre, nel frattempo i campionati sono all’atto conclusivo e ci sono dei verdetti importanti che hanno già messo in luce un’annata eccezionale per le squadre italiane. Novara alza al cielo la Challenge Cup, mentre Chieri si porta a casa la Coppa Cev. Senza dimenticare che il 5 maggio in Turchia ci saranno tre squadre italiane su quattro a contendersi la Champions League. Ofelia Malinov, a Chieri, è una delle protagoniste. «Se me l’avessero detto l’anno scorso avrei fatto fatica a crederci, sono felice per il club e per me… mi sento di essere tornata più forte di prima».

    Una storia da leggere con interesse e magari replicare il più possibile è quella di Alessia Gennari e Jennifer Boldini, che hanno tradotto la loro passione per i libri e la lettura in una pagina Instagram che gestiscono insieme. «Leggere apre la mente ed è fondamentale anche per il campo», dicono. E c’è da credergli.

    Imperdibili poi le rubriche. Se Alessia Orro continua a parlarci delle sue passioni nello spazio di racconto “Nella borsa”, la palleggiatrice di Scandicci Maja Ognjenovic risponde alle domande del questionario Time out, mentre Ivan Zaytsev e Michele Baranowicz sono messi a confronto nell’intervista doppia e ci svelano il nuovo progetto che li vedrà presto insieme. Senza dimenticare Amici miei: stavolta tocca all’ex alzatore e oggi allenatore Dante Boninfante raccontare il figlio Mattia, che il prossimo anno palleggerà a Civitanova.

    Ad aprire le danze però è sempre l’inviata speciale Rachele Sangiuliano e questa volta è il turno di Alessandro Velotto, uno degli azzurri del Settebello di pallanuoto, rispondere alle sue domande.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Serie A1 femminile: i risultati di Gara 1 dei quarti Play Off

    Al via i Play Off Scudetto di Serie A1 Tigotà: sui campi delle prime quattro classificate di regular season si disputa Gara 1 dei quarti di finale. Ecco i risultati in tempo reale:

    QUARTI DI FINALEGara 1

    Prosecco DOC Imoco Conegliano-Aeroitalia Smi Roma 3-0 (25-21, 25-18, 25-18)

    Savino Del Bene Scandicci-Megabox Ond.Savio Vallefoglia

    Allianz Vero Volley Milano-Wash4Green Pinerolo

    Igor Gorgonzola Novara-Reale Mutua Fenera Chieri ’76

    Gara 2Aeroitalia Smi Roma-Prosecco DOC Imoco Conegliano dom 31/3 ore 20.30Megabox Ond.Savio Vallefoglia-Savino Del Bene Scandicci sab 30/3 ore 15.30Wash4Green Pinerolo-Allianz Vero Volley Milano dom 31/3 ore 17.00Reale Mutua Fenera Chieri ’76-Igor Gorgonzola Novara sab 30/3 ore 20.30 LEGGI TUTTO

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    Top & Flop della regular season: Robinson dominante, Giulia Gennari non convince

    Domenica è calato il sipario sulla regular season della Serie A1 femminile 2023-2024. Prima di tuffarci con le magnifiche otto nei Play Off Scudetto, è doveroso dare un’ultima occhiata a quanto successo da ottobre a marzo: abbiamo selezionato 8 giocatrici “top”, che hanno mantenuto elevati standard di rendimento per tutta la stagione, e 8 “flop” che invece, per un motivo o per l’altro, hanno deluso le aspettative.

    TOP

    Foto Imoco Volley

    Joanna Wolosz (Prosecco Doc Imoco Conegliano). Una squadra di pallavolo è un’armoniosa orchestra. Sei persone che devono muoversi all’unisono, con i tempi giusti, sapendo cosa farà il compagno, immaginando dove sarà il pallone tra un attimo. O perlomeno, nelle squadre normali funziona così; poi ci sono quelle di Wolosz. In cui tutto passa tra le sue mani, e in cui tutte le giocatrici si muovono agli ordini delle sue invenzioni, delle sue magie e delle sue pennellate. Sicuramente, poter contare su una ricezione sempre affidabile, su uscite di palla alta solidissime e su centrali spietate in attacco è il sogno di ogni regista, ma se Conegliano gira come un orologio perfetto lo si deve soprattutto all’abilità del fenomeno polacco di trattare il pallone con qualità sopraffina ed esercitare sulle partite un dominio non solo tecnico ma anche mentale e psicologico: è questo che la rende unica.

    Foto Rubin/LVF

    Paola Egonu (Allianz Vero Volley Milano). Per sostenere la sua candidatura tra le migliori giocatrici della regular season si potrebbe iniziare a snocciolare una serie di statistiche in cui è nell’élite del campionato (prendete numeri crudi, percentuali relative ai fondamentali e la trovate sempre vicino se non direttamente in vetta: 545 punti, 40 ace, 55 muri e il 46,5% di positività e il 31,4% di efficienza in attacco). Tuttavia, mai come in questo caso specifico una delle più celebri citazioni del disilluso dinamitardo James Coburn nel film western “Giù la testa” può tornare utile per descrivere il braccio sovraumano di Egonu, la vera arma letale di una Vero Volley che talvolta deve fare i conti con la discontinuità dei suoi posti 4: “Quando ho cominciato a usare la dinamite, allora credevo anch’io in tante cose: in tutte. E ho finito per credere solo nella dinamite”. Nei frangenti decisivi, quando Milano ha bisogno di alzare i giri del motore o portare a casa qualche punto importante, Alessia Orro non ha dubbi su chi chiamare all’esecuzione: e la palla va giù emettendo un suono fortissimo.

    Foto LVF

    Vita Akimova (Igor Gorgonzola Novara). Vedendo il suo impatto con il campionato italiano, ci viene in mente una scena del film “A Futile and Stupid Gesture”, incentrato sulla vita del fondatore della rivista comica National Lampoon, in cui uno degli autori sta incautamente tenendo in mano una bomba spedita in redazione per rappresaglia. Mentre i colleghi cercano di convincerlo a posarla a terra e lasciare che gli artificieri la disinneschino, uno di questi, Brian McConnachie, commenta dicendo: “Sapevo che sarei morto per dell’esplosivo inviato in un ufficio, ma non così”. Questo per dire che sì, sapevamo che l’opposta russa di Novara fosse forte, avendo dalla sua un talento e un potenziale in grado di far immaginare grandi cose, ma non immaginavamo che potesse essere così forte. Troppo presto, dite? Da una goccia d’acqua stiamo tirando fuori un oceano? Forse. Ma i numeri dicono che Akimova può permettersi di sognare in grande: chiude la regular season con 453 punti, il 44,7% di positività e il 27,4% di efficienza in fase offensiva, 29 ace e 31 muri, e soprattutto non fa cadere nessun tifoso azzurro nell’abisso della nostalgia dopo l’addio di Ebrar Karakurt.

    Foto LVF

    Sara Bonifacio (Igor Gorgonzola Novara). Tra le tante declinazioni con le quali è possibile valutare il lavoro di un allenatore, una delle più rimarchevoli risiede nella capacità di portare alla fioritura (oppure alla miglior versione, in base alla fase di carriera) le qualità di una giocatrice, in una sorta di maieutica utile a consentire a quest’ultima di partorire doti inesplorate, seppur dentro la propria essenza. Lorenzo Bernardi sta avendo un effetto del genere su Sara. Dopo tre stagioni in cui non aveva visto il campo con continuità, la centrale piemontese era accompagnata da un dubbio sempre più affilato che l’ottimo rendimento dell’esperienza in prestito alla Uyba non potesse essere confermato a Novara, una piazza in cui le pressioni aumentano e il tempo si comporta come una tenaglia. Qualche volta, però, la fiducia di un coach può fare la differenza e la grande opportunità può arrivare anche al rientro da uno sfortunato infortunio alla mano. Basta farsi trovare pronte, come insegna Bonifacio, che partita dopo partita diventa sempre più importante per la Igor grazie alla presenza a muro (30 block in 52 set giocati), alla velocità del suo braccio e alla capacità di girare la sfera evadendo quasi sempre dal controllo delle braccia avversarie (in totale 136 punti con il 56,6% di positività e il 51,2% di efficienza in primo tempo). Tutte caratteristiche che le permettono di tornare a sognare un prosieguo di carriera luccicante, e chissà, magari anche una chiamata per le Olimpiadi di Parigi.

    Foto Megabox Volley

    Maja Aleksic (Megabox Ondulati Del Savio Vallefoglia). È innegabile che, se delle eccellenti statistiche individuali non sono accompagnati da grandi risultati della propria squadra, quelle cifre perdono buona parte del loro valore. Alcune volte, però, è difficile far passare inosservate certe strisce di prestazioni o delle singole performance, perché il cosiddetto “losing effort” non può sminuire totalmente quanto realizzato dall’atleta in questione. A proposito di ciò, Aleksic è probabilmente uno dei massimi esempi nel campionato 2023-2024: a suon di punti (260), muri (89 block, nessuno meglio di lei) e buone percentuali in attacco (47,2% di positività in primo tempo) la centrale serba dimostra di essere un elemento imprescindibile per una Megabox che riesce a staccare il pass per i Play Off nonostante molti alti e bassi durante la stagione.

    Foto Rubin/LVF

    Kelsey Robinson Cook (Prosecco Doc Imoco Conegliano). Ci abbiamo pensato e ripensato: non c’è un termine più adatto di “dominante”. Facciamo così, anzi, vi sfidiamo a trovare un aggettivo più calzante che racchiuda tutte le sue caratteristiche. Non c’è, a nostro avviso, semplicemente perché “dominante” comprende tutte le qualità della schiacciatrice di Conegliano, ponendole ad un livello di superiorità che il semplice termine “completa”, per usare un altro aggettivo che pure calzerebbe a pennello per descrivere la statunitense, non è in grado di fare. Cook conferma per l’ennesima volta in carriera di saper fare tutto e di essere in grado di farlo con un’efficacia con pochi eguali, sicuramente per quel che riguarda il nostro campionato, ma anche esportando il discorso a livello mondiale non cambierebbe di molto l’assunto. D’altronde le statistiche parlano chiaro: 219 punti con il 45,6% di positività in attacco, il 41,5% di ricezione perfetta, 18 ace e 15 muri vincenti in 68 set giocati.

    foto LVF

    Avery Skinner (Reale Mutua Fenera Chieri ’76). In base a quali criteri diciamo che qualcosa è un “ottimo acquisto”? È una mera questione di costo/rendimento oppure ha più a che fare con un valore emotivo? L’acquisto migliore della vostra vita potrebbe essere stato una casa, ma anche un’automobile, un biglietto aereo, un vestito. Non lo definiamo solo con una valutazione economica, ma anche con l’esaltazione, l’affetto, l’andare oltre le aspettative. Per i tifosi di Chieri la schiacciatrice statunitense – arrivata la scorsa estate dalla Francia – è tutto questo: un appiglio nei momenti più complicati di inizio campionato (3 sconfitte nelle prime 4 gare) e una promessa di felicità nel prosieguo della stagione quando le cose vanno decisamente meglio. Se poi prendiamo in considerazione i numeri (326 punti con il 42,0% di positività e il 28,3% di efficienza in fase offensiva, 17 ace e 21 muri), beh, non c’è da meravigliarsi che Skinner venga considerata unanimemente una delle grandi rivelazioni di questa Serie A1.

    foto LVF

    Brenda Castillo (Allianz Vero Volley Milano). La ricerca delle giocatrici per la costruzione di una squadra dipende da una quantità infinita di fattori, tra cui le statistiche individuali rappresentano solamente uno dei numerosi pezzi di un mosaico che la dirigenza prima e l’allenatore poi dovranno incastrare perfettamente. L’energia, la dedizione in allenamento, l’attitudine, la capacità di leggere il gioco, la corrispondenza delle proprie caratteristiche con quelle delle compagne, il posizionamento e tanti altri aspetti che non finiscono a referto sono qualità che non possono essere trascritte su una tabella Excel ma che per esempio rendono un libero imprescindibile tanto quanto una bomber letale, una centrale fenomenale a muro o una palleggiatrice di livello assoluto. Ecco, Castillo più di tutte possiede queste caratteristiche: il collante perfetto che garantisce equilibrio e solidità a Milano (48,8% di ricezione perfetta, solo 16 errori nel primo tocco e un numero incredibile di difese e salvataggi apparentemente impossibili).

    FLOP

    Foto LVF

    Giulia Gennari (Volley Bergamo 1991). “Il secondo album è sempre il più difficile”, cantava un po’ di tempo fa Caparezza. A giudicare dalla stagione di Gennari, non ha tutti i torti. Infatti, dopo un campionato più che convincente lo scorso anno, la palleggiatrice si perde nel mare di errori commessi dalla società orobica in sede di mercato (a partire dalla scelta del successore di Stefano Micoli). Il suo compito appare difficile fin dalle prime partite, dato che capisce in fretta di non avere più un punto di riferimento in attacco come Khalia Lanier. Prova a velocizzare il gioco, ma spesso e volentieri risulta imprecisa e serve palloni difficili da gestire per le “bocche da fuoco”. Con le centrali va addirittura peggio: in controtendenza al 2022-2023, nessuna di loro riesce mai a creare grattacapi alle avversarie. Nonostante la salvezza raggiunta in extremis, la giocatrice romana è una delle grandi delusioni della stagione e probabilmente il simbolo dell’annata sotto le attese di Bergamo.

    Foto Il Bisonte Volley

    Giorgia Frosini (Uyba Volley Busto Arsizio). Deludere le aspettative a 21 anni porta con sé tutto un codazzo di attenuanti, e non ha mai il suono perentorio di una bocciatura definitiva: c’è un sacco di tempo per recuperare. Se però a guardarsi indietro ci viene da sollevare un piccolo sospiro di rimpianto, ecco significa che qualcosa non sta andando per il verso giusto. Infatti, quando la giovane opposta è stata annunciata dalla Uyba la scorsa estate, in molti si aspettavano la sua esplosione definitiva dopo una discreta stagione di apprendistato a Bergamo. Tuttavia, Frosini incontra tante difficoltà ad imporsi, passando più tempo in panchina che in campo: alla luce di un impatto troppo timido e di un bottino abbastanza magro (160 punti, 5 ace e 12 errori in battuta, 28 muri e il 12,2% di efficienza in attacco), non possiamo non metterla nella lista dei flop, con la speranza che in futuro e nel giusto contesto possa diventare quel terminale offensivo in grado di prendere per mano la squadra che speravano a Busto Arsizio.

    Lauren Stivrins (Il Bisonte Firenze). Nella hit parade dei flop di questa regular season, la centrale statunitense è scelta obbligata, anche perché in origine era considerata uno dei colpi di mercato più interessanti de Il Bisonte: nonostante che un grave infortunio al ginocchio avesse rimandato di un anno l’approdo in Italia, era difficile non avere delle aspettative elevate sul suo conto. Inoltre, il passaggio da una delle migliori fucine di talento degli USA (quella di Nebraska, la stessa di Jordan Larson, Kelsey Cook, Justine Wong-Orantes, per capirci) a una squadra giovane e ambiziosa come quella di Carlo Parisi sembrava legittimarle ancora di più, specie avendo in mente il suo rendimento in NCAA e nella lega di Athletes Unlimited. Tuttavia, con l’inizio del campionato arrivano i primi dubbi e Alessia Mazzaro comincia presto ad insidiarne la titolarità, fino a relegarla in panchina. Così, non essendo riuscita a dimostrare le proprie potenzialità (81 punti, 2 ace, 17 errori in battuta, 21 muri, il 40,3% di positività e il 25,7% di efficienza in attacco), a fine febbraio Stivrins decide, in accordo con la società toscana, di interrompere anzitempo il proprio contratto.

    Foto Rubin/LVF

    Kara Bajema (Allianz Vero Volley Milano). Aspettando Godot? A Milano va in scena un’opera dal titolo analogo, ovvero “Aspettando Kara”. Perchè la schiacciatrice a stelle e strisce, ad oggi, rappresenta la più grande delusione della Vero Volley. Non l’unica, forse, diranno i detrattori di Helena Cazaute, anche se ultimamente il suo lo sta facendo, a giudizio di chi scrive. Ma non è della francese che vogliamo parlare in questa sede. Finora la grande assente è un’altra e su questo possiamo essere quasi tutti d’accordo. Risponde al nome di Bajema, giocatrice che arrivava da una stagione in crescendo con il VakifBank. Quest’anno era lecito attendersi che esplodesse definitivamente e formasse di nuovo un tandem devastante con Paola Egonu. Nulla di tutto questo. Kara/Godot non sfrutta nemmeno lo stop per infortunio di Nika Daalderop, faticando a trovare ritmo in attacco (91 palloni a terra, 21 errori e 21 murate su 283 assist) e soffrendo tantissimo in ricezione (20,5% di perfetta, 70 negative e 33 errori) ogni volta che viene chiamata in causa. Da una del suo talento ci aspettiamo molto di più.

    Foto LVF

    Tatiana Kosheleva (Megabox Ondulati Del Savio Vallefoglia). Si può inserire il martello russo tra coloro che hanno deluso, tanto più nella stagione in cui la Megabox riesce per la prima volta a qualificarsi per la post-season? La questione è complessa e riguarda anche la dicotomia tra ciò che Kosheleva rappresenta per Vallefoglia e ciò che sta dando alla sua squadra in questo campionato: da un lato c’è la narrazione – che non può essere messa in discussione – di una grande campionessa diventata capitano e simbolo della piazza marchigiana nella fase finale della sua carriera; dall’altra la realtà del campo che racconta di una giocatrice di 35 anni vittima di un notevole downgrade dal punto di vista fisico che le fa perdere il posto da titolare. Una perdita di centralità evidenziata non solo dalle scelte dell’allenatore ma anche dai numeri: 109 punti, 18 muri e 3 ace con il 22,5% di efficienza offensiva e il 14,9% di ricezione perfetta (66 negative e 31 errori nel fondamentale).

    Foto LVF

    Olivia Rozanski (Volley Bergamo 1991). Secondo l’enciclopedia Treccani con “fumoso” intendiamo qualcosa di vago, inconsistente; oppure “pieno di alterigia, borioso”. In un paese la cui cultura sportiva è fondata su un’idea molto spinta di praticità e materialismo, dove tecnici, direttori sportivi e giocatori continuano a definirsi “concreti”, la fumosità è spesso un peccato imperdonabile ed è un termine che associamo a qualcuno che non solo gioca male, ma che lo fa in modo fastidioso, portandosi dietro l’inganno perpetuo di una promessa che non può mantenersi. Ecco, Rozanski rappresenta questa categoria meglio di tante altre. Di lei colpisce la conclamata estraneità, a volte quasi spocchiosa indifferenza, a tutto ciò che dovrebbe fare una buona banda. Una crepa che già a Chieri nella scorsa stagione s’era iniziata ad allargare, e che a Bergamo si fa crepaccio: seconda scelta sia per Matteo Solforati sia per Alberto Bigarelli, la schiacciatrice polacca paga grosse difficoltà nei fondamentali di seconda linea (21,1% di ricezione positiva, 86 primi tocchi negativi e 36 errori su 365 tentativi) ed è troppo discontinua in fase offensiva (159 punti, 7 ace e 29 errori in battuta, 13 block, 6 invasioni e il 20,9% di efficienza sotto rete).

    Foto LVF

    Roslandy Acosta (Trasportipesanti Casalmaggiore – Itas Trentino). Non c’è Serie A1 senza il suo flop del mercato di riparazione, ovvero colei che non è riuscita a riparare praticamente nulla. Nell’olimpo che vede, tra i tanti nomi delle ultime stagioni, giocatrici come Yao Di (Scandicci), Freya Aelbrecht (Perugia), Dobriana Rabadzhieva (Roma) e Saskia Hippe (Brescia), si aggiunge anche Acosta. La schiacciatrice torna nella massima serie italiana grazie a Casalmaggiore, che la rispolvera per sostituire Ali Frantti, anche se poi non si rivelerà all’altezza. A fine novembre arriva la chiamata di Trento, alla ricerca di un elemento di esperienza per rinforzare il reparto delle attaccanti laterali. Ma anche questo nuovo sodalizio delude le aspettative. Infatti, la 33enne venezuelana riesce poche volte a dare una mano concreta all’Itas. Un po’ perché l’intesa con Gaia Guiducci non sembra mai fare passi in avanti, un po’ perché non è quella trascinatrice che si aspettavano in via Trener, fatto sta che il suo 11,4% di efficienza in attacco e le sue incertezze in ricezione (22,3% di perfetta, 77 negative e 87 errori su 345 primi tocchi) contribuiscono a rendere impossibile la rimonta salvezza del club gialloblù.

    Foto LVF

    Francesca Parlangeli (Itas Trentino). Nella stagione della promozione in A1, il libero torinese aveva abituato bene, molto bene, i suoi tifosi: era stata una delle migliori interpreti del suo ruolo, una certezza sulla quale lo staff tecnico dell’Itas sapeva di poter contare e che molto spesso faceva la differenza. Il ritorno sul massimo palcoscenico della pallavolo femminile italiana, però, si rivela decisamente complicato per Parlangeli, dal momento che non riesce mai a portare quella dose di esperienza e leadership per guidare al meglio la seconda linea e facilitare i compiti delle palleggiatrici. Chiude il campionato con il 22,0% di ricezione perfetta, 36 errori e 105 primi tocchi negativi, collocandosi all’ultimo posto nella graduatoria riferita ai liberi titolari, che combina tutti gli indici di rendimento nei fondamentali difensivi: per puntare alla salvezza la formazione trentina avrebbe avuto bisogno anche della miglior versione di Francesca.

    di Alessandro Garotta LEGGI TUTTO

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    Sarà l’americana Amber Igiede a prendere il posto di Ana Beatriz Correa a Roma

    La statunitense Amber Igiede, 23 anni, 191 cm, centrale, è una nuova giocatrice delle Wolves, sostituirà la centrale brasiliana Ana Beatriz Correa infortunatasi nel corso dell’ultima gara di campionato contro la Savino del Bene Scandicci.

    La giocatrice nata a Baton Rouge (Louisiana) da alcune settimane si stava allenando con la squadra di Roma, avrà così la possibilità di scendere in campo con la maglia dell’Aeroitalia SMI Roma sin da domenica 24 marzo nell’ultima partita di regular season contro Novara. 

    Amber è giunta nella capitale dopo aver giocato per 4 anni nella squadra della University of Hawaii con cui ha partecipato al torneo NCAA Division I, conseguendo diversi riconoscimenti individuali, tra cui l’All American Award 2022 e 2023. Ha iniziato a giocare a volley a scuola all’età di 10 anni per poi farne la propria passione, giocatrice anche di beach volley, si è laureata in Psicologia. Ragazza solare e carica di energia, ama cucinare, stare con gli amici e provare i diversi sapori della tavola, nel tempo libero va in Chiesa e legge libri.

    “Mi piace ogni cosa di Roma, la gente, naturalmente il cibo e amo già la città, è come camminare in un museo, è bellissimo. Per me, poter giocare nella serie A1 italiana è un sogno che diventa realtà; il meglio che mi potesse accadere. All’inizio della mia carriera inseguivo il sogno di giocare in Italia e sta accadendo davvero. Non posso spiegare a parole quanto sono grata per questa opportunità”.

    “Voglio ringraziare il Club per credere in una giocatrice appena uscita dal college. Voglio anche ringraziare tutte le persone che mi hanno aiutato durante la mia vita, tra gli altri i miei allenatori del college e tutto lo staff della Roma Volley. Nello sport i miei sogni non hanno limiti, voglio giocare a lungo e al massimo livello delle mie potenzialità. Mi piacerebbe giocare nelle competizioni di più alto livello del mondo, ma la cosa più importante è che voglio farlo divertendomi.”

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO