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    Sinner eguaglia Federer per il numero di partite vinte consecutive ad inizio stagione

    Jannik Sinner – Foto Getty Images

    La sconfitta doveva arrivare prima o poi ed è avvenuta nelle semifinali del Masters 1000 di Indian Wells. Jannik Sinner non può più vantare una stagione perfetta, avendo perso per la prima volta dopo aver accumulato 16 vittorie all’inizio dell’anno. Carlos Alcaraz è stato colui che ha posto fine alla serie, ma è importante capire quale posto occupi questa performance nella storia.
    Dal 1990, Sinner è a pari merito con il 16-0 di Roger Federer nel 2006 come il settimo miglior inizio della storia. Una vittoria contro Carlitos avrebbe offerto un pareggio al quarto posto, mentre il titolo avrebbe garantito quella posizione in modo isolato. Il terzo gradino del podio è occupato dal 20-0 di Rafael Nadal nel 2022, mentre le prime due posizioni sembrano intoccabili: il 26-0 e il 41-0, entrambi di Novak Djokovic, nel 2020 e nel 2011 rispettivamente.
    Ecco i migliori inizii di stagione dal 1990 in poi1. Novak Djokovic 🇷🇸 – 41-0, 20112. Novak Djokovic 🇷🇸 – 26-0, 20203. Rafael Nadal 🇪🇸 – 20-0, 20224. Novak Djokovic 🇷🇸 – 17-0, 20135. Roger Federer 🇨🇭 – 17-0, 20186. Pete Sampras 🇺🇸 – 17-0, 19977. Roger Federer 🇨🇭 – 16-0, 20068. Jannik Sinner 🇮🇹 – 16-0, 2024
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Sinner vola nel primo set dopo la pioggia su Indian Wells, ma Alcaraz trova la contromossa, rimonta e vince. Si ferma a 19 la striscia di vittorie di Jannik

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    L’imbattibilità è una chimera consentita solo agli Dei, la sconfitta, prima o poi, doveva arrivare. Il Sinner straripante di questo benedetto 2024 è fermato per la prima volta in stagione nella semifinale del Masters 1000 di Indian Wells da un Carlos Alcaraz bravissimo ad alzare il livello e trovare contro mosse efficaci dopo aver perso nettamente un primo set interrotto dopo tre game per la pioggia. Alcaraz trionfa per 1-6 6-3 6-2 al termine di 2 ore e 5 minuti di gioco complessi, diseguali e purtroppo alla fine negativi per l’azzurro, che interrompe la sua clamorosa imbattibilità dopo 19 match consecutivi e 16 nel 2024. Non c’è da fare drammi: la sconfitta è un momento naturale nello sport e ancor più nel tennis, dove gli incontri in ogni annata sono molti e di rivali agguerriti è pieno l’orizzonte. Alcaraz non è n.2 al mondo per caso, ha vinto 2 Slam a 20 anni e sta costruendo proprio insieme a Sinner una delle rivalità più belle della storia moderna della disciplina.
    Anche nella partita appena conclusa in California ci sono stati momenti esaltanti di gioco, con scambi mozzafiato e punti bellissimi, giocati con ardore e tanto rispetto, anche sorrisi tra i due amici-rivali, consapevoli del bello spettacolo prodotto in campo, con sano agonismo. Tuttavia è singolare come questa sconfitta sia arrivata, come il match è girato totalmente nel secondo set. Jannik ha dominato con un tennis stellare l’avvio dell’incontro, stritolando lo spagnolo con un ritmo, potenza e precisione negli affondi micidiale, quella che l’ha reso praticamente imbattibile finora nel 2024. Durissimo in difesa, capace di rimettere palle tutt’altro che banali anche sugli affondi di Alcaraz, e via terribilmente profondo e potente nella spinta. Uno spettacolo meraviglioso, efficace e vincente. Sembrava il Sinner inarrestabile ammirato da settimane. Travolgente e capace di martellare il rivale non solo con i colpi ma anche mentalmente.
    Lo scenario è totalmente cambiato all’avvio del secondo set. JC Ferrero cerca di scuotere un Carlos evidentemente incapace di reagire tecnicamente allo strapotere di Sinner, veloce nei piedi e nei colpi. Ci riesce, forzando il suo pupillo a due mosse: un primo diritto di scambio più lavorato e insistere con un altro colpo in contro piede più rapido e stretto, aggiungendo anche la smorzata pur di non lasciare il pallino del gioco all’azzurro. Questa doppia mossa, abbinata ad un piccolo calo al servizio di Jannik, ha provocato un terremoto a catena. Alcaraz ha ritrovato sicurezza e smalto col diritto, su di una diagonale nella quale pagava terribilmente contro Sinner, e questo gli ha consentito anche di riprendere campo e rubarne un buon metro a Sinner. Jannik ha accusato il colpo. Ha perso sicurezza col diritto lungo linea, soluzione che gli aveva fin lì consentito di comandare e verticalizzare con successo, e nella diagonale di diritto cross ha iniziato a commettere molti errori. Anche palle mal centrate. Si è evidentemente irrigidito per aver perso il controllo del tempo di gioco, con Carlos molto bravo anche a rischiare tante palle corte. Ha spezzato il ritmo di Jannik, ha preso il comando delle operazioni e con maggior fiducia ha condotto il set.
    Purtroppo all’avvio del terzo parziale, nel terzo game, di nuovo un game con poche prime palle di Sinner e tre errori col diritto – uno sfortunato – che gli costano ai vantaggi il break, e pure una botta al polso nel tuffo disperato in recupero. Non si è capito quanto davvero abbia accusato la botta all’articolazione, di sicuro l’ha accusata moralmente perché il diritto da lì in avanti l’ha abbandonato con una quantità di errori simile a quella commessa nella somma di tutto il resto del torneo… Saranno ben 27 col solo diritto al termine del 6-2 che chiude il match, e 38 complessivi.
    Purtroppo Sinner s’è inchinato alla grande reazione emotiva e tecnica di Alcaraz, l’ha fatto perdendo l’inerzia di un match in cui era dominante, e l’ha fatto con troppi errori e senza riuscire a trovare una via per alzare il livello, riprendersi il campo e quel tempo di gioco che comandava. Sinner era andato velocissimo nel comandare nel primo set; la partita è scivolata via altrettanto veloce e carica di adrenalina anche negli altri due, ma stavolta senza che l’azzurro sia riuscito a trovare il pertugio per infilarsi e tornare a comandare. Demeriti di Sinner, i troppi errori e non aver trovato una chiave per tenere fermo Carlos; ma anche tanti meriti dello spagnolo, tornato quel tennista davvero rapido, potente ed efficace, con soluzioni ardite e bellissime. Lo si era visto contro Zverev, era salito di livello. La sua reazione dopo le “sberle” del primo set potrebbero aver fatto svoltare la sua stagione. In caso di sconfitta sarebbe stato superato al n.2 da Jannik; la vittoria gli consente di restare davanti e difendere il titolo, oltre che pareggiare sul 4 pari gli scontri diritti con l’azzurro.
    Siamo sicuri che Sinner analizzerà bene la sconfitta, per capire il motivo del calo al servizio, e l’imprecisione col diritto, come abbia perso sicurezza negli impatti e non sia riuscito a trovare una contro mossa per arginare la rimonta del rivale. Quella palla veloce e precisa usciva “male”, più sporca dalle sue corde da destra, errori che l’hanno un po’ bloccato. Quando giochi a quella velocità e con quella progressione, anche un filo di tensione in più la paghi perché il margine è minimo. Sinner ha giocato per mesi talmente bene da far sembrare il suo tennis facilissimo, oltre che bellissimo. In realtà, la sua magnificenza si basa di un insieme di dettagli che devono lavorare tutti all’unisono, e la straordinarietà è riuscirci. Non è sempre facile, quel che ha fatto in queste settimane vincenti è stato eccezionale. Grazie Jannik, e anche a Carlos, perché i due giovani stanno portando lo spettacolo a un livello superiore. Alla prossima sfida, arriverà presto.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Jannik alza la prima palla del match, ha vito il sorteggio e decide di servire. Segno immediato di voler condurre la partita. Sinner vince il primo lungo scambio nel secondo punto, comanda e forza l’errore del rivale. Quanto corre la palla… impressionante. Chiude a 30 il game l’azzurro con il primo Ace del match, bordata esterna imprendibile. Sguardo torvo di JC Ferrero sull’errore di diritto del suo assistito, palla mal centrata, ma si riscatta con un rovescio d’attacco formidabile. Altrettanto fantastico l’attacco di Sinner col diritto, si prende subito il primo piccolo spazio sul campo. È una partita nel quale ogni dettaglio può fare la differenza, come il doppio fallo di Alcaraz che porta il game ai vantaggi, poi chiude con un buon servizio, 1 pari. Jannik vince secondo turno di battuta a zero, 8 prime in campo su 10 finora. Arriva sul campo qualche goccia di pioggia, ospite ben poco desiderato… I due protagonisti vengono rimandati dagli spogliatoio, i due escono chiacchierando amabilmente insieme. Non ci voleva, era partito molto bene Sinner. I due tornano in campo, eseguono il riscaldamento, ma di nuovo gocciola… Un pomeriggio anomalo nel deserto californiano.
    Si riprende alle 00.56, dopo oltre tre ore di stop per la pioggia. I due non sembrano essersi “freddati”… il terzo punto è una schermaglia terribile, la vince Sinner, più duro. 15-30. Un errore di rovescio costa ad Alcaraz il 15-40. Doppio fallo! La risposta precedente, davvero aggressiva, di Sinner mette quintali di pressione allo spagnolo, concede il BREAK per il 3-1 Sinner. Eccezionale il ritmo imposto da Jannik, con il rovescio lungo linea (addirittura in salto!) a spaccare le gambe al rivale. Ma anche l’accelerazione col diritto di Carlos è fulminante. Livello di gioco altissimo. Una difesa eccezionale di Alcaraz sorprende l’azzurro, che sbaglia nei pressi del net. 30-40, palla del contro break. Annulla Sinner con un diritto profondissimo. Allucinante la difesa di Sinner sull’assalto di Alcaraz, entrambi rigiocano la palla ottimamente su colpi profondissimi dell’altro, è un tennis flipper infernale, ma è con un tocco – passante di rovescio che l’azzurro vola 4-1. È totalmente intrattabile Sinner quando accelera col diritto lungo linea, la palla gli esce dalle corde talmente potente e profonda da costringere Alcaraz ad un allungo estremo. Jannik è ON FIRE, risposta cross di rovescio, passo avanti e schiaffo vincente col diritto. BOOM. 15-40, due chance del doppio break. Si butta a rete Carlos, ma è difficile la volée e Jan, beh, ci arriva col Martini in mano e chiude. 5-1 col doppio BREAK, parziale di 13 punti a 5 da quando il gioco è ripreso. Lo sta demolendo, anche mentalmente. Arriva un doppio fallo per il pusterese, rarissimo errore in una ripresa del gioco stellare. Si rifà subito con un servizio ottimo al T, gli vale il 40-15 e doppio Set Point. Esagera col diritto stavolta Jannik, 40-30; vola via il diritto di Carlos nello scambio, appena si allunga non regge. 6-1 in 36 minuti, anzi in 17 + 19 minuti. Nei 19 minuti della seconda parte, Sinner dominante, tutto gli è riuscito con una velocità tale da tramortire lo spagnolo. Alcaraz in netta difficoltà (4 giochi a zero), non sfonda da dietro sulle difese ottime dell’italiano, non riesce a contenere le sfuriate a tutta del rivale.
    Secondo set, Alcaraz alla battuta. Sospira JC Ferrero dopo l’errore in spinta di Carlos che gli costa il 15-30. Gli urla “anìmate”, ossia accenditi, esprimi forza. Non è convincente come Alcaraz conduce lo scambio, non trova il modo di sfondare, se rallenta Jannik gli “monta in testa” con un anticipo e potenza mostruosi. Dalla panchina consigliano ad Alcaraz di rallentare e poi accelerare di nuovo, per togliere un po’ di ritmo all’azzurro. Deve cambiare qualcosa per interrompere il dominio di Jannik, ma appena Sinner ha una palla da spingere col diritto, basta sia di poco meno profonda trova una sbracciata eccellente, e la battuta lo sostiene (finora 72% di prime in campo). 1 pari. Prova a lavorare di più la palla col diritto cross, e cerca l’angolo stretto; cresce al servizio, altro aspetto necessario per anestetizzare la risposta dell’italiano. Nel quarto game Jannik ha un primo momento di calo dopo il ritmo assurdo dell’avvio: poche prime di servizio, un diritto in rete, scivola 15-40. Gioca bene Carlos, cambia ritmo ottimamente col diritto e chiude di volo, BREAK Alcaraz, 3-1 e servizio. Arriva lo scambio del torneo, una schermaglia clamorosa sotto rete, la vince Sinner con un tocco impossibile, che provoca un gran sorriso in entrambi, consapevoli dello spettacolo. Ha perso un po’ di campo Sinner, basta mezzo metro, e lo scenario cambia perché Carlos ora sbaglia di meno e comanda di più. 4-1 Alcaraz, molto salito nel set (parziale di 12 punti a 4). Ritrova la massima qualità Jannik nel sesto game, due rovesci eccezionali, quindi bravo a correre avanti a riprendere le smorzate del rivale. 2-4. La palla corta dell’iberico è una costante, non vuole lasciare il controllo al rivale. In questa fase entrambi giocano bene, il livello è molto alto. Sul 30 pari la risposta di diritto di Jannik è una manata cross che lascia di sasso Carlos, palla del contro break sul 30-40! Ahi, risponde bene, ma esagera col lungo linea di rovescio, non era facile… Con servizio e diritto Alcaraz si porta 5-2. Troppi gli errori in scambio di Sinner nel secondo set, la palla gli scappa di poco ma scappa, ma si porta 3-5. Serve per chiudere il parziale Carlos. Una gran risposta vale a Jannik il 15-30, ma serve con accuratezza Alcaraz, 30 pari. È bravissimo Sinner a costruire uno scambio forsennato ma con rischio calcolato, gli vale il 30-40, palla break! Se la gioca da campione Alcaraz, rischia e trova un rovescio lungo linea bellissimo e vincente. Con una palla corta ben giocata Carlos chiude 6-3 al primo set point. Molto salito il livello dell’iberico, più falloso Sinner e soprattutto ha perso il totale controllo del tempo di gioco. Si va al terzo.
    Sinner scatta alla battuta, ma l’ondata di Alcaraz non si arresta. Nel terzo game Jannik centra male la palla col diritto e non gli entra il servizio, errori che paga a caro prezzo. Ai vantaggi non sfrutta la palla del 2-1, del concede una palla break, e il break arriva al termine di uno scambio rocambolesco, chiuso con una parata di volo di Carlos un tuffo disperato di Jannik, che non serve a niente e anzi gli costa una piccola botta al polso e al gomito. Lo spagnolo tiene saldamente il controllo del gioco, varia tanto con smorzata e diritti molto aggressivi. Lo scambio più duro del set lo vince Jannik, clamoroso un rovescio lungo linea vincente al 24esimo colpo, ma il diritto a tutta dell’azzurro, colpo che nel primo set e in tutto il torneo aveva brillato e spaccato gli avversari, ora è poco preciso. 3-1 Alcaraz, comanda e sposta l’azzurro. Ha perso sicurezza Jannik, quel break subito con alcuni suoi errori di troppo l’hanno irrigidito, e si scuote anche il polso al termine del punto, forse dolorante per la botta subita con la caduta. Brutto momento per Sinner, il peggiore di tutto il suo 2024. Già 11 errori dopo cinque game, suona l’allarme rosso sullo 0-30. È molto profondo lo spagnolo nello scambio, è in difficoltà Sinner a contenere e nemmeno con la battuta riesce a fare la differenza. Concede due palle del doppio break sul 15-40. Annulla bene la prima chance, gran rovescio in avanzamento; il diritto lo tradisce ancora sulla seconda, una palla non difficile per lui da metà cambio, troppa rotazione la palla scappa via in corridoio. Male, è un DOPPIO BREAK per Alcaraz, che sicuro scappa via 4-1 e poi 5-1 con un turno di battuta a zero. Sinner cerca di restare aggrappato alla partita, cerca di ritrovare velocità e sbagliare di meno scegliendo il centro del campo, ma quanto è rapido Carlos ad entrare col diritto. Fantastica l’accelerazione sul 15-0, pallata micidiale, in grande fiducia. Come si è ribaltata la fiducia tra i due. L’azzurro si porta 2-5, ma l’impresa è ormai impossibile. Serve con precisione Alcaraz, anche in risposta Sinner non fa più male come prima. 30-0 e 40-0 con un back difensivo di Sinner largo. Tre Match Point Alcaraz! Salva il primo con una risposta aggressiva l’azzurro, poi anche il secondo con uno smash a chiudere un attacco decisivo. 40-30. Chiude al terzo “Carlito”, tornato a battere il rivale e soprattutto ne interrompe la striscia di imbattibilità nel 2024, durata 16 partite. Incredibile come si sia invertita l’inerzia del match dopo un primo set dominato dall’azzurro. È umano perdere un match contro un avversario fantastico come Alcaraz. Alla stretta di mano Carlos chiede a Jannik se abbia avuto problemi al polso, la risposta è no. Carlos più difendere il titolo 2023 a Indian Wells e resta n.2 del mondo. Bravo Alcaraz, ma applausi anche a Sinner, nonostante il calo evidente ed i troppi errori col diritto, ben 27 a fine partita per tennistv. Troppi.

    [3] Jannik Sinner vs [2] Carlos Alcaraz ATP Indian Wells Jannik Sinner [3]632 Carlos Alcaraz [2]166 Vincitore: Alcaraz ServizioSvolgimentoSet 3C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 40-15 40-302-5 → 2-6J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 40-301-5 → 2-5C. Alcaraz 15-0 30-0 40-01-4 → 1-5J. Sinner 0-15 0-30 15-30 15-40 30-401-3 → 1-4C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 40-151-2 → 1-3J. Sinner 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A1-1 → 1-2C. Alcaraz 15-0 30-0 40-01-0 → 1-1J. Sinner 0-15 df 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2C. Alcaraz 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-403-5 → 3-6J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 40-302-5 → 3-5C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-402-4 → 2-5J. Sinner 15-0 30-0 40-01-4 → 2-4C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 30-30 40-301-3 → 1-4J. Sinner 0-15 15-15 15-30 15-401-2 → 1-3C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 40-151-1 → 1-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-150-1 → 1-1C. Alcaraz 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 30-0 30-15 df 40-15 40-305-1 → 6-1C. Alcaraz 15-0 15-15 15-30 15-404-1 → 5-1J. Sinner 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-403-1 → 4-1C. Alcaraz 0-15 15-15 15-30 15-40 df2-1 → 3-1J. Sinner 15-0 30-0 40-01-1 → 2-1C. Alcaraz 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 df A-401-0 → 1-1J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 ace0-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    I Carota Boys per la prima volta in Alto Adige sulle tracce di Sinner

    i 6 ragazzi piemontesi sono nella zona delle 3 Cime/3 Zinnen Dolomiti, per la precisione a Sesto, paese natio di Jannik, per scoprire i luoghi di origine del campione e seguire il torneo in diretta. – Credit: Harald

    Dopo viaggi rocamboleschi in auto e innumerevoli sveglie notturne per sostenere il loro idolo Jannik Sinner, i Carota Boys – in occasione degli Indian Wells – arrivano per la prima volta in Alto Adige. Questa volta l’obiettivo è scoprire i luoghi che hanno fatto crescere il loro campione e seguire il torneo in diretta nella zona delle 3 Cime/3 Zinnen Dolomiti, per la precisione a Sesto, paese natio di Jannik.
    Un territorio, tra i più spettacolari delle Alpi, che offre in inverno piste preparatissime e attività di ogni genere per gli amanti degli sport invernali e, in estate, un’ampia scelta tra proposte nella natura circostante e culturali come le Settimane Musicali Gustav Mahler, il centro culturale Grand Hotel e i numerosi musei.Questo territorio meraviglioso, oggi, è reso ancora più unico e speciale, proprio perché si tratta della “casa” del numero uno del tennis italiano.
    L’itinerario dei Carota Boys sulle tracce di Jannik Sinner tra sci e incontri specialiE quindi, quale miglior luogo, se non questo, per i Carota Boys per mettersi alla prova e praticare un po’ di sci nel cuore delle Dolomiti – Patrimonio Mondiale UNESCO.Il comprensorio sciistico 3 Cime Dolomiti vanta oltre 110km di piste preparate alla perfezione, panorami spettacolari e impianti di risalita moderni. Inoltre, grazie alla sua posizione geografica, l’area offre condizioni ottimali per sciare fino alla fine della stagione invernale. Un’area che Jannik ha percorso in lungo e in largo numerose volte per rilassarsi e rigenerarsi tra le sue montagne.Da Sesto, il paese delle Tre Cime, i Carota Boys proseguono poi l’itinerario con una passeggiata nell’incantevole Val Fiscalina, lunga solamente 4,5km e tuttavia di una bellezza insuperabile. Questa valle parte da Moso, attraversa il Parco Naturale delle 3 Cime di Lavaredo fino al Rifugio di Fondovalle dove i genitori di Jannik hanno lavorato per diversi anni. Qui la cucina è curata con tanto amore e passione e segue sempre i criteri di regionalità, sostenibilità e tradizione.
    E dopo lo sport e piacevoli tappe gustose, per i ragazzi piemontesi è il momento di incontri speciali con persone che hanno seguito Jannik sin da bambino. Persone che hanno trasmesso al campione quei valori che oggi comunica in ogni sua sfida, l’entusiasmo e la passione per quello che ama fare, nel rispetto dell’altro.Andreas Schönegger, il suo primo istruttore di tennis, affiancherà i Carota Boys proprio come fece con Jannik quando ha iniziato a muovere i primi passi sulla terra rossa; mentre Elisabeth “Lee” Egarter, la maestra di sci che lo ha seguito fino all’età di 12 anni − sport che lo ha visto per ben due volte vincere il titolo di vicecampione d’Italia − racconterà loro aneddoti e curiosità del campione da piccolo. LEGGI TUTTO

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    Sinner a Indian Wells per la storia: contro Alcaraz vede vittoria e secondo posto ATP. Quattro italiani su cinque puntano sul terzo titolo consecutivo

    Jannik Sinner e Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Una vittoria per il secondo posto nel ranking e per andarsi a giocare il terzo titolo di questo 2024. Anche nella semifinale di Indian Wells contro Carlos Alcaraz, Jannik Sinner scenderà in campo con il favore delle quote. Il tennista altoatesino è proposto vincente a 1,61 e 1,68, mentre un successo dello spagnolo vale 2,30 la posta. Sinner non ha fin qui concesso nemmeno un set ai suoi avversari, tanto che nel set betting il 2-0 in suo favore prevale a 2,50, seguito dal 2-1 a 4, stessa quota di una vittoria di Alcaraz in due parziali.
    Ma non c’è solo il secondo posto in palio: Sinner viaggia rapidamente verso il terzo trofeo di un 2024 fin qui perfetto, con il 100% di vittorie ottenute. Gli appassionati italiani sono convinti: secondo un sondaggio confezionato da un book di scommesse, l’80% di loro punta sulla vittoria finale di Jannik, mentre solo il 9% scommette su Alcaraz, con Medvedev rilegato al 2%.
    🇺🇸 Quote e scontri direttiDomani, orario da definire SF 🇺🇸 Paul (17) – 🇷🇺 Medvedev (4) 0-2 3.24 1.34Domani, orario da definire SF 🇮🇹 Sinner (3) – 🇪🇸 Alcaraz (2) 4-4 1.69 2.17Domani, 00:00 SF 🇵🇱 Swiatek (1) – 🇺🇦 Kostyuk (31) 1-0 1.09 7.71Domani, 02:00 SF 🇺🇸 Gauff (3) – 🇬🇷 Sakkari (9) 3-4 1.33 3.32 LEGGI TUTTO

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    Jannik Sinner domina Lehecka, è in semifinale a Indian Wells

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    “Inizia presto, finisce presto, e non lascia scampo al rivale”. Parafrasare una leggendaria pubblicità di qualche lustro or sono è un simpatico giochino per racchiudere in poche parole l’ennesima vittoria di Jannik Sinner in questo straordinario 2024, la sedicesima di fila. L’azzurro scende in campo nel primo quarto di finale di Indian Wells alle 11 di mattina locali e distrugge senza appello la resistenza di Jiri Lehecka, demolito anche più quanto racconta il 6-3 6-3 conclusivo dopo ottantaquattro minuti di tennis condito da troppi errori, anche per colpa di un vento laterale molto fastidioso. A pagarne il prezzo è soprattutto il ceco, maggiormente in difficoltà rispetto a Jannik nel fare i necessari piccoli aggiustamenti per gestire le folate vista la sua rigidità complessiva nell’eseguire i colpi, condizione che può generare forza ma che in queste condizioni non paga assolutamente.
    Si sapeva fin dall’avvio che sarebbe stata una sorta di “mission impossible” per Jiri, a meno di una collaborazione in negativo di Sinner, che per fortuna non c’è stata. Ci sono degli abbinamenti tecnici totalmente sfavorevoli nel tennis, e accade soprattutto quando un tennista si ritrova al di là della rete un giocatore piuttosto simile come schemi e capacità, ma più in forte in tutto. Così si spiega la nettissima sconfitta di Lehecka, che è rimasto aggrappato al match solo grazie a molti servizi vincenti, pagando costantemente nello scambio. Sinner ha giocato una partita solida, positiva, senza troppi fronzoli viste le difficoltà ambientali e ha commesso infatti diversi errori col rovescio lungo linea, colpo che di solito tira ad occhi chiusi. Benissimo invece col diritto, colpo eccezionale per potenza e profondità, con il quale ha costretto spesso il ceco a rincorse allucinanti, quasi punitive. Jiri per non crollare sotto il forcing in progressione di Jannik ha cercato di venire avanti, spesso passato o costretto a volée molto difficili, oppure ha rischiato tanto. Ha rischiato troppo, come dimostrano i suoi 35 errori complessivi, molti arrivati per l’eccesso di frenesia nello sfondare col diritto. Del resto, non aveva molto altro da opporre ad un Sinner così in fiducia, nonostante una giornata assai complicata al servizio nel secondo set.

    16-0 this season 💫
    With a 6-3 6-3 victory over Lehecka, @janniksin ties Roger Federer at 7th in all-time best starts on the ATP tour since 1990!
    Semifinals in #TennisParadise ✅ pic.twitter.com/rrYxIQMvHr
    — Tennis TV (@TennisTV) March 14, 2024

    Jannik ha gestito ogni aspetto del gioco nel primo parziale. Massima attenzione, ha preso il match di petto per far sentire chi era il più forte in campo creare subito in gap contro un avversario che tira forte ma che non è esattamente un fighter. Sinner ha imposto la sua legge in risposta andandosi a prendere un break al terzo game, ha messo la freccia ed ha condotto la partita in sicurezza, nonostante condizioni di gioco tutt’altro che facili. Con il rovescio è stato meno preciso, ma col diritto è stato totalmente intrattabile. Ha servito con grande precisione e ottimi numeri nel primo set, mentre nel secondo parziale ha totalmente smarrito la prima palla, tanto da aver indicato chiaramente dopo il match point di voler tornare in campo, sente il bisogno di ritrovare immediatamente quelle sensazioni un po’ perse per strada nel finale di partita. È il segnale inequivocabile di quanto sia perfezionista e non voglia lasciare niente di intentato. Si è probabilmente un po’ rilassato, o ha perso ritmo, così si spiega il crollo della sua percentuale di battuta. Capita. Aveva in campo un gap talmente ampio con l’avversario da poter gestire tutto.
    Vittoria tutto sommato comoda, ottima perché arrivata senza fare fatica. Ma non dobbiamo commettere l’errore di pensare che la vittoria per Jannik sia facile e scontata. Non arriva per benedizione divina, o nemmeno perché dovuta. Sinner vince perché è forte e coltiva la sua forza con lavoro, dedizione maniacale e intensità. Battere così nettamente un giocatore che ha estromesso nel torneo Rublev e poi Tsitsipas non è banale. La vittoria è stata comoda, sì, ma è un’altra grande vittoria. Al prossimo turno aspetta Zverev o Alcaraz. Sarà un’altra grande sfida, Jannik è pronto.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Il primo quarto di finale di Indian Wells scatta con Lehecka alla battuta. Parte forte il ceco, spinge con decisione e trova anche una volée stoppata di pregevole fattura, 1-0. C’è vento ed è fresco, tanto che Sinner gioca con le maniche lunghe (e minaccia pure pioggia). Anche Jannik dal centro del campo colpisce con grande potenza col diritto, non è facile per Jiri reggere il ritmo, tanto che il decide di entrare a tutta nella palla per non arretrare. 1 pari. Sinner cambia ritmo nel terzo game: inizia con una risposta cross clamorosa (forse un filo fortunata), poi un gran passante e un affondo col diritto, strappa una palla break sul 30-40. Si salva col servizio Lehecka, ma è chiaro che sente la pressione e rischia fin troppo col servizio. Un altro errore col diritto in rete gli costa la seconda palla break, e ancora la battuta lo salva. Non molla la presa Jannik altra gran risposta, carica di spin e profondissima, Jiri sbaglia ancora. Ma la battuta, stavolta al centro, lo aiuta e anche la terza palla break è cancellata. Finalmente si scambia sulla quarta palla break, e Jannik non perdona, gran passante col diritto lungo linea (un po’ corto l’attacco del rivale) e BREAK, 2-1 e servizio per l’azzurro. Fantastica la capacità balistica dell’italiano, come trova equilibrio dopo il servizio, facendo un passo indietro e tirando un diritto inside out velocissimo sulla riga è un capolavoro di bellezza. Con un gran servizio si porta 3-1 Sinner, può fare solida corsa di testa. Sbaglia qualcosa Jannik col rovescio lungo linea, probabilmente ha qualche difficoltà nel trovare precisione per colpa delle folate di vento da sinistra, mentre il diritto viaggia che è un piacere, come la risposta micidiale sul 30-15, Jiri manco la vede… Lehecka continua a prendersi enormi rischi col primo colpo dopo il servizio, non vuole assolutamente scivolare nel ritmo di Sinner, ma commette qualche errore. Con due ottimi servizi, ai vantaggi Lehecka resta in scia sul 2-3. Una roccia l’azzurro, serve bene e tira forte, in un attimo è 4-2, quando comanda è durissima per il ceco, costretto a tenere un ritmo impossibile. Servendo sul 4-3, Jannik ha un paio di sbavature, esagera col rovescio cross e poi gioca due drive corti, è rapido il ceco ad avventarsi e strappare il 30-40, palla del contro break. Sinner spara una prima palla oltre i 130 mph, ingiocabile, poi comanda lo scambio successivo con una serie di diritti di una potenza e angolo mostruosi. 5-3 Sinner, bravo a reagire al primo momento di difficoltà. Lekacha si incarta nel nono game, cerca pure un serve and volley maldestro che lo condanna a due Set Point sul 15-40. Si aggrappa al servizio e si salva. Sbaglia poi la direzione dell’attacco da due passi dalla rete, Jannik intuisce e passa. Terzo Set Point, e stavolta la prima palla non c’è… Sulla seconda arriva Sentenza-Sinner, una risposta cross di rovescio velocissima, si abbassa con le ginocchia quasi a terra Jiri ma non riesce a contenere. SET Sinner, 6-3 in meno di 40 minuti con due break. Dominante Jannik, 74% di prime in campo vincendo 82% dei punti, e una differenza notevole nello scambio. Troppi errori per Lehecka, 17.
    Secondo set, Jannik scatta al servizio. Un paio d’errori con la palla che gli entra un po’ in pancia, è difficile gestire la folata che va lateralmente nel campo, ma a 30 vince il primo game. Anche il ceco continua nelle sue incertezze, esagera un po’ nel cercare la chiusura del punto, sente l’urgenza di fare il punto presto ma è un peso difficile da reggere. Con grande spinta vince il turno di servizio, 1 pari. È certamente peggiorato il vento, entrambi sbagliano spesso l’approccio sulla palla sul lato destro del campo, come se palla all’ultimo scappasse un po’ via lateralmente. Un doppio fallo nel quarto game costa a Lehecka un pericoloso 15-30. Trova una gran battuta, ma poi affossa malamente un diritto in rete, terzo errore del game, sempre per voler affrettare troppo i tempi dell’affondo. Stavolta Sinner non sfrutta lo scambio sulla palla break, sbaglia per primo un rovescio di scambio, rarità in un match molto positivo. Si riscatta immediatamente Jannik, comanda lo scambio seguente con due colpi di una pesantezza e profondità assolute, c’è la seconda palla break. Jiri rischia un serve and volley sulla seconda, vedendo Sinner lontano in risposta, ma non tocca una volée definitiva ed è punito dal passante lungo linea di rovescio dell’italiano, per il BREAK che lo porta avanti 3-1. Troppi gli errori di Lehecka, il break lo ha completamente destabilizzato, ha perso sicurezza e sparacchia palle senza un’idea e poca precisione, nonostante Sinner stia servendo molto male (28% di prime in campo!?!). Solo la battute tiene a galla il ceco, ma Jannik nello scambio è più consistente e nel settimo game trova anche un vincente cross in totale allungo allucinante. È la dimostrazione della totale fiducia con cui sta cavalcando quest’inizio di stagione senza macchia. Però il settimo game si complica, addirittura due doppi falli, calo d’attenzione evidente, col forte vantaggio e questo maledetto vento. La prima palla non va affatto, ma il diritto è una macchina, preciso nell’affondo gestito col laser. 5-2 Sinner. Jannik vuole chiuderla qua, sfonda in risposta e si procura due match point sul 15-40. Lehecka trova due ottimi servizi ed è costretto agli straordinari anche solo per vincere un punto nello scambio, ma è impressionante la precisione col diritto di Sinner oggi, da ogni angolo o situazione trova traiettorie favolose. In qualche modo il ceco vince un altro game, ma Jannik chiude in sicurezza 6-3. Dopo il match point fa segno al suo angolo “andiamo”, sicuramente vorrà scambiare un po’ e riprovare quel servizio che nel secondo set l’ha di fatto abbandonato. Nonostante qualche errore di troppo e incertezze, è stato troppo più forte del rivale e vola in semifinale, dove attende Zverev o Alcaraz.

    [32] Jiri Lehecka vs [3] Jannik Sinner ATP Indian Wells Jiri Lehecka [32]33 Jannik Sinner [3]66 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-153-5 → 3-6J. Lehecka 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-402-5 → 3-5J. Sinner 15-0 30-0 30-15 df 40-15 40-30 40-40 df A-402-4 → 2-5J. Lehecka 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 ace ace1-4 → 2-4J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-151-3 → 1-4J. Lehecka 0-15 15-15 15-30 df 30-30 30-40 40-40 40-A1-2 → 1-3J. Sinner 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2J. Lehecka 15-0 15-15 30-15 30-30 40-300-1 → 1-1J. Sinner 15-0 30-0 30-15 30-30 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Lehecka 0-15 df 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A3-5 → 3-6J. Sinner 15-0 ace 30-0 ace 30-15 30-30 30-40 40-40 A-403-4 → 3-5J. Lehecka 15-0 ace 30-0 40-0 ace2-4 → 3-4J. Sinner 15-0 30-0 40-02-3 → 2-4J. Lehecka 0-15 df 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-401-3 → 2-3J. Sinner 0-15 15-15 30-15 ace 40-151-2 → 1-3J. Lehecka 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A1-1 → 1-2J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 40-301-0 → 1-1J. Lehecka 15-0 15-15 30-15 40-15 40-300-0 → 1-0

    Lehecka vs Sinner (🇮🇹)**SERVICE STATS:**– Serve Rating: 233 vs 301– Aces: 5 vs 3– Double Faults: 3 vs 2– First Serve: 47/70 (67%) vs 27/51 (53%)– 1st Serve Points Won: 32/47 (68%) vs 23/27 (85%)– 2nd Serve Points Won: 7/23 (30%) vs 15/24 (63%)– Break Points Saved: 8/11 (73%) vs 1/1 (100%)– Service Games Played: 9 vs 9
    **RETURN STATS:**– 1st Serve Return Points Won: 4/27 (15%) vs 15/47 (32%)– 2nd Serve Return Points Won: 9/24 (38%) vs 16/23 (70%)– Break Points Converted: 0/1 (0%) vs 3/11 (27%)– Return Games Played: 9 vs 9
    **POINT STATS:**– Net Points Won: 7/16 (44%) vs 10/13 (77%)– Winners: 8 vs 12– Unforced Errors: 14 vs 5– Service Points Won: 39/70 (56%) vs 38/51 (75%)– Return Points Won: 13/51 (25%) vs 31/70 (44%)– Total Points Won: 52/121 (43%) vs 69/121 (57%)
    **SERVICE SPEED:**– Max Speed: 224 km/h (139 mph) vs 212 km/h (131 mph)– 1st Serve Average Speed: 206 km/h (128 mph) vs 200 km/h (124 mph)– 2nd Serve Average Speed: 166 km/h (103 mph) vs 154 km/h (95 mph) LEGGI TUTTO

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    Medvedev: “Oggi Sinner sente di poter fare qualsiasi cosa, ma arriva un momento in cui tutto questo finisce”

    Daniil Medvedev (foto Getty Images)

    Quando si gioca sul cemento all’aperto, Daniil Medvedev c’è. I numeri parlano chiaro: il russo sul veloce all’aperto è uno dei tennisti più forti, probabilmente il più continuo in assoluto negli ultimi anni come media risultati. Si è qualificato per i quarti di Indian Wells con una solida vittoria contro Dimitrov, e ora l’aspetta il terzo confronto diretto con Holger Rune, sarà una partita interessante e molto aperta. Il moscovita dopo il successo ha rilasciato alcune dichiarazioni molto interessanti. Non ha mai vinto il torneo californiano, lo scorso anno è arrivato in finale, ma fu maltrattato da un Alcaraz stellare e terminò la sua eccellente striscia di vittorie consecutive iniziate nei tornei indoor in Europa. Proprio sulle sue sensazioni e su quelle del giocatore imbattibile di quest’anno, il nostro Jannik Sinner, si è soffermato Daniil.
    “La partita di oggi contro Dimitrov è stata fantastica, quando c’è vento la sabbia entra nel campo” racconta Medvedev. “Il primo giorno di allenamento il campo era super veloce. Ho detto alla mia squadra: accidenti, quest’ano si deve andare di corsa. Poi è diventato lento, lento, lento. La partita contro Korda è stata incredibile, nove break. Oggi, appena ho iniziato il riscaldamento ho visto che il campo era veloce e questo ha giocato a mio favore. Ho giocato molto bene, ero in grado di servire bene, il mio servizio faceva male. Vedremo come andrà a fine torneo. Adoro questo posto, ma a volte giocare è molto complicato”.
    “Qua non ho mai vinto, è vero, ma non ci penso. Voglio vincere ogni Master 1000 a cui gioco, non mi interessa se è la prima volta o meno. L’anno scorso ci sono andato molto vicino, anche se in finale ero molto lontano dal battere Alcaraz, ma arrivarci significa essere il più vicino possibile a vincere il trofeo. Ora ho una nuova opportunità e ci proverò”.
    Ecco l’interessante pensiero del russo su come ha gestito la delusione per la seconda rimonta subita nella finale degli Australian Open (2022 da Nadal, quest’anno da Sinner), e sul momento magico che sta vivendo Jannik. Sensazioni che lui stesso conosce bene, quella di vivere una striscia che ti fa sentire imbattibile: “Il dopo Melbourne? Ho avuto bisogno di una settimana per riprendermi. Niente di più, e forse qualcosa di meno. Subito dopo la finale pensavo di aver giocato una grande partita. Sono partito alla grande, giocando molto bene a livello tattico. Secondo me non ho ceduto sotto pressione, non mi sembra che nel terzo set ho iniziato a pensare troppo se avrei vinto o meno, non ho tremato nei colpi. Penso di aver continuato a giocare nel modo giusto. Ho continuato a fare quello che dovevo fare, non dovevo cambiare nulla. Sinner ha cambiato alcune cose e ha iniziato a giocare meglio. Ecco perché ha vinto La mia opinione sulla finale non è cambiata”.
    “Sinner non ha ancora perso nell’anno. Io stesso ho avuto due grandi strisce di successi nella mia carriera, una di 21 vittorie e l’altra di 20. Onestamente non avrei mai pensato di poter fare una cosa del genere. Quando sei sulla cresta dell’onda è fantastico. Ad esempio, il tiebreak che Jannik ha giocato ieri sera (contro Shelton, ndr): lui sentiva che il suo servizio sarebbe atterrato sulla linea, che le risposte sarebbero entrate, quando vivi un momento così hai chiaro cosa farai e senti che ci riuscirai. È una sensazione fantastica e sono convinto che sia quello che lui sta provando in questo momento. Però arriva un momento in cui tutto ciò finisce. Deve esserne consapevole. Penso che Novak abbia il record, mi sembra di 46 vittorie o qualcosa del genere… sembrava imbattibile ma alla qualcuno lo ha fermato. Non ricordo chi fosse”. Fu Roger Federer, a Roland Garros in semifinale, a interrompere la striscia di vittorie consecutive del serbo nel 2011, per l’esattezza 41 nella stagione e 43 sommando le ultime due in Davis dell’anno precedente. Sinner è attualmente a 15 nel 2024 e 18 con la Davis Cup 2023.
    Medvedev tuttavia non pensa che gli avversari di Sinner entrino in campo già sconfitti…. “Non credo sia una cosa di cui si tenga conto nello spogliatoio prima di affrontare Jannik. Esci in campo e quello che vuoi è vincere. Ovviamente più vittorie ottieni, si vinci titoli e Slam hai più fiducia hai in te stesso e puoi farcela. Questo è quanto. La fiducia ti aiuta, ma c’è qualcuno che alla fine ti fermerà. Forse non è qui, forse sarà più avanti. Se lo affronterò in finale, farò del mio meglio per batterlo” conclude Daniil.
    Quando il moscovita ha voglia di parlare, ha la capacità non comune di argomentare pensieri molto interessanti, senza trincerarsi sul politicamente corretto e senza la paura di analizzare temi delicati o descrivere pregi e difetti dei suoi avversari. Sinner è in questo momento il tennista più in forma, ma attenzione al russo se ci sarà la rivincita in finale.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sinner inarrestabile a Indian Wells, batte Shelton con la 18esima vittoria consecutiva

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Inarrestabile. Jannik Sinner a Indian Wells e in tutto il 2024 è inarrestabile, più forte di tutto e di tutti. Il servizio super e la grande potenza di Ben Shelton riesce a contenere l’azzurro per un set, ma quando il punto “scotta” e diventa decisivo, la straordinaria qualità tecnica e mentale dell’altoatesino sale in cattedra e si prende tutto. Sinner batte Shelton negli ottavi di finale del primo Masters 1000 della stagione, 7-6(4) 6-1 lo score al termine di una partita molto interessante e assai intensa nel primo set, che gli regala la 15esima vittoria del 2024 e 18esima consecutiva (la n.150 sul cemento in carriera) e gli apre le porte dei quarti di finale dove lo attende in ceco Jiri Lehecka.
    La faccia di Shelton dopo aver abbracciato cordialmente Sinner alla conclusione dell’incontro è la miglior foto della partita. Ben è consapevole di aver dato tutto, ha lottato su ogni palla, rischiato e attaccato anche bene, ma contro la risposta clamorosa dell’azzurro e la sua intensità non c’è niente da fare. Il livello attuale di Jannik è mostruoso, la sua solidità regge ogni assalto, i suoi fendenti dalla riga di fondo e la sua progressione stroncano ogni difesa. Sinner ha chiuso l’incontro con 11 vincenti di diritto e 17 complessivi, ma quel che i numeri non raccontano la sua terrificante abilità nel giocare bene i punti che contano, mai una scelta errata. L’unico passaggio a vuoto Sinner l’ha avuto servendo per il primo set sul 5-4, lì ha regalato due diritti con un po’ di fretta, ed è stato bravo Shelton ad attaccare e non regalare niente. Jannik ha cercato di riprendersi il vantaggio nel game successivo, ha mancato di pochissimo un paio di passanti, ma al tiebreak è stato superiore. Anche nel “decider” una piccola sbavatura, un doppio fallo; poco male, con una risposta clamorosa per profondità e velocità ha sbaragliato un’eccellente prima palla del rivale, si è preso di prepotenza il punto che gli ha dato il successo.
    Sinner è duro, durissimo. Lucido e intenso. È sostenuto da una condizione fisica fantastica che gli consente di essere super reattivo e veloce in campo. Non è mai in affanno anche quando è costretto alla rincorsa estrema, e trova equilibrio per colpire colpi tutt’altro che banali, come il passante irreale col diritto nel primo punto del tiebreak, un’esecuzione che quasi tutti i colleghi si immaginerebbero nemmeno di provare, ancor più in un tiebreak. Sinner ha una fiducia totale nel suo tennis, si vede chiaramente dalla tranquillità e grinta con le quali affronta le fasi delicate della partita. Non subisce mai, va a prendersi il punto o trova contro mosse sempre interessanti. Shelton c’ha davvero provato con tutto il suo arsenale, ma il suo colpo principale, il servizio, è stato svalutato dall’eccezionale risposta di Sinner. 4 Ace e 6 doppi falli per Shelton… numeri per lui terribili, che si spiegano con le molte risposte splendide dell’azzurro, e anche con la tensione derivata dalla consapevolezza che se non trova un super servizio, l’altro nello scambio lo massacra. Una violenza psicologica pazzesca, accusata oggi da Shelton ma da tutti gli avversari di Sinner nel 2024. Un Sinner forte, con piccole sbavature ma davvero difficilissimo da superare. La sua corsa nel 2024 continua, nei quarti c’è Lehecka. Sinner resta al momento inarrestabile.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    La partita scatta con Shelton alla battuta. La sua palla corre a velocità folli e con quell’effetto mancino assai difficile da gestire, ma fin dai primi punti è Sinner a mettere in chiaro i rapporti di forza: la risposta di Jannik è pungente, solida, sfida la battuta terrificante dell’americano con altrettanta aggressività ed efficacia. Impressionante lo schema di Sinner nel secondo punto, impatto clamoroso in risposta, la palla atterra nei piedi di Ben che a malapena la rimanda di là, ed è un fulmine Jannik nell’avventarsi con un diritto micidiale nell’angolo. Un uno-due pugilistico da K.O. Shelton capisce immediatamente che deve chiedere gli straordinari al servizio, che deve essere straordinario in tutto se vuole fare partita pari con il  nuovo campione Slam e tennista finora imbattuto. Rischia tutto, anche col diritto dopo la battuta, e si butta avanti per scappare dai colpi profondi e intensi dell’azzurro. Un solo game, ma il livello di gioco è altissimo. Il servizio di Sinner è subito efficace, sotto gli occhi di coach Cahill che annuisce convinto allo schema battuta esterna – accelerazione in contro piede col diritto. Jannik inchioda il rivale sul rovescio – colpo che tende soprattutto a tagliare – e poi via accelerazione dall’altro lato al terzo colpo, quando la difesa in corsa estrema diventa difficilissima. 1 pari, solidità estrema di Sinner. La prima scossa del match arriva nel quarto game, il più duro di tutto l’incontro e giocato con qualità notevole da entrambi di giocatori. Shelton regge, risponde e costringe Sinner a difendersi. Con una splendida risposta d’incontro di rovescio e poi un attacco prepotente col diritto, Ben si procura le prime due palle break del match sul 15-40. Durissimo e concreto Jannik, servizio al corpo per non dare angolo al rivale e via diritto a tutta in lungo linea, le cancella entrambe, ma non è finita qua… Shelton trova un gran diritto, carico e offensivo, che sorprende l’azzurro, per la terza chance. Ben gioca uno scambio favoloso, trova l’angolo del campo con un diritto lungo linea terrificante, solo il Sinner divino di quest’avvio di stagione riesce ad arrivarci e rimandare un difesa credibile, con troppa foga nell’attacco l’americano esagera col diritto. Non sfrutta nemmeno una quarta palla break, Sinner trova un servizio esterno a 132 miglia, imprendibile. Si salva Jannik, davvero fortissimo nelle 4 palle break, per il 3-2. Nel game seguente è Sinner ad aver la chance per scappare via, fantastica la risposta col diritto sul 30 pari, ma si salva col servizio l’americano. Il miracolo non gli riesce sulla seconda palla break (strappata con una deviazione fortunata del nastro sul passante), rischia la seconda di battuta e commette un doppio fallo. BREAK Sinner, avanti 3-2 e servizio. È imprendibile l’azzurro, veleggia con grande ritmo nei suoi game, fino al 5-4, quando serve per chiudere. Qua il set torna in bagarre, e grande spettacolo. Jannik spinge tanto, rischia col diritto e chiude in avanzamento; ma commette anche due brutti errori (una stecca clamorosa). Non sfrutta un set point sul 40-30, il nastro stavolta è amico di Shelton… che nel punto seguente attacca con potenza e precisione, strappando una palla del contro break. Sinner è il primo a sbagliare nello scambio, un rovescio al centro piuttosto banale gli vola via, ma la palla viaggiava davvero tanto. Contro Break, 5 pari. Shelton è in grave difficoltà al servizio, sotto l’aggressività massima di Sinner che vuole immediatamente riprendersi il vantaggio appena perso. Apre il campo in risposta, fa correre l’americano come la palla impazzita di un flipper, micidiale il forcing di Jannik che vola 0-40. Non sfrutta le prime Sinner, c’era un discreto spazio per il passante ma lo manca di poco (gran coraggio Shelton nel buttarsi a rete, c’è grande spettacolo), sulla terza bravo Ben. Il set si decide al tiebreak, e qua Sinner sale in cattedra. Si prende il primo punto in risposta il pusterese trovando un passante col diritto in corsa estrema praticamente impossibile, come è riuscito ad uncinare la palla e metterla nei piedi dell’americano resta un mistero. Poi fa scoppiare la palla con diritto offensivo e smash perfetto, mentre scocca l’ora di gioco. Un Ace gli vale il 3-0. Sul 4-1 arriva la reazione di Shelton, che tira un rovescio lungo linea dall’angolo improvviso, davvero bello. Un doppio fallo costa a Jannik il secondo punto di fila perso alla battuta, lo score segna 4 pari, pandemonio sugli spalti. Qua Shelton subisce la risposta profondissima, d’incontro, micidiale nei piedi di Sinner, che vola di nuovo avanti 5 punti a 4 e poi è freddo a chiudere con un servizio carico di spin, che sorprende l’americano, e sul 6-4 con lo schema diventato granitico nel suo gioco, servizio esterno e via botta col diritto terrificante. 7 punti a 4, un gran set, divertente e grande qualità, con il Sinner splendido di questo anno benedetto e uno Shelton mai domo. 14 vincenti a 10 per l’azzurro, 17 gli errori di Shelton.
    La resistenza dell’americano dura il primo set. Nel secondo Jannik scatta con un solido turno di servizio e quindi mette la freccia in risposta. Risponde sempre, propone palle scomode all’americano, che sbaglia per troppa foga. Pure un doppio fallo, ma un pessimo diritto d’attacco a costargli il BREAK che manda Sinner 2-0. È l’allungo decisivo, Jannik nei suoi turni di servizio gioca col pilota automatico, serve bene e non concede più niente, mentre Shelton ormai ha perso campo, è calato nell’intensità delle sue difese e anche col servizio fa più fatica a tener ferma la grande qualità in risposta dell’azzurro. Domina il campo Sinner, è un fulmine nell’entrare con i piedi e spingere la palla con colpo di grande profondità e accuratezza, rischio basso e grande rendimento. Con un parziale di 14 punti a 2 Jannik vola 3-0. Shelton commette ben due doppi falli nel quarto game, ormai è sotto assedio costante e solo con qualche servizio perfetto riesce ad arginare la prepotenza dell’azzurro. Salva una palla break e si porta 1-3, ma in risposta non riesce a far niente. Servendo sotto 1-4, Shelton esagera col diritto e poi un altro doppio fallo, 0-30. Vince un punto rocambolesco, ma ormai è in balia di un Sinner troppo solido. Concede il secondo break del set sul 30-40, punito dal doppio passante di Jannik, uno stretto difficile da rigiocare e quindi il secondo a campo spalancato. Chiude in bellezza Jannik, con un turno a servizio a zero, un servizio potente sulla riga e la risposta di Ben vola via. Cordiale l’abbraccio sulla rete, ma la faccia di Shelton tornando nel suo angolo dice tutto: Sinner è un marziano, ho dato del mio meglio, nel secondo set mi ha stritolato… Continua la corsa di Sinner, inarrestabile.
    Marco Mazzoni

    [16] Ben Shelton vs [3] Jannik Sinner ATP Indian Wells Ben Shelton [16]61 Jannik Sinner [3]76 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner40-30 15-0 30-0 40-01-5 → 1-6B. Shelton 0-15 0-30 df 15-30 15-40 30-40 ace ace1-4 → 1-5J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-401-3 → 1-4B. Shelton 15-0 15-15 df 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 df A-400-3 → 1-3J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-150-2 → 0-3B. Shelton 0-15 0-30 df 15-30 15-400-1 → 0-2J. Sinner 15-0 ace 30-0 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0*-0 0-1* 0-2* 0*-3 ace 1*-3 1-4* 2-4* 3*-4 df 4*-4 4-5* 4-6*6-6 → 6-7J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace6-5 → 6-6B. Shelton 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-405-5 → 6-5J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A4-5 → 5-5B. Shelton 0-15 15-15 30-15 40-15 40-303-5 → 4-5J. Sinner 15-0 30-0 40-03-4 → 3-5B. Shelton 15-0 ace 30-0 ace 30-15 30-30 40-302-4 → 3-4J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-152-3 → 2-4B. Shelton 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A df2-2 → 2-3J. Sinner 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-402-1 → 2-2B. Shelton 15-0 30-0 ace 40-0 40-15 40-30 df1-1 → 2-1J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-151-0 → 1-1B. Shelton 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-400-0 → 1-0

    Shelton (🇺🇸) vs Sinner (🇮🇹)**SERVICE STATS:**– Serve Rating: 234 vs 298– Aces: 4 vs 3– Double Faults: 6 vs 1– First Serve: 47/70 (67%) vs 44/65 (68%)– 1st Serve Points Won: 27/47 (57%) vs 34/44 (77%)– 2nd Serve Points Won: 10/23 (43%) vs 13/21 (62%)– Break Points Saved: 6/9 (67%) vs 4/5 (80%)– Service Games Played: 9 vs 10
    **RETURN STATS:**– 1st Serve Return Points Won: 10/44 (23%) vs 20/47 (43%)– 2nd Serve Return Points Won: 8/21 (38%) vs 13/23 (57%)– Break Points Converted: 1/5 (20%) vs 3/9 (33%)– Return Games Played: 10 vs 9
    **POINT STATS:**– Net Points Won: 12/21 (57%) vs 14/18 (78%)– Winners: 16 vs 16– Unforced Errors: 16 vs 6– Service Points Won: 37/70 (53%) vs 47/65 (72%)– Return Points Won: 18/65 (28%) vs 33/70 (47%)– Total Points Won: 55/135 (41%) vs 80/135 (59%)
    **SERVICE SPEED:**– Max Speed: 224 km/h (139 mph) vs 213 km/h (132 mph)– 1st Serve Average Speed: 193 km/h (119 mph) vs 195 km/h (121 mph)– 2nd Serve Average Speed: 166 km/h (103 mph) vs 149 km/h (92 mph) LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Miami: La situazione aggiornata Md e Qualificazioni. Darderi entra nel Md

    Luciano Darderi ITA, 2002.02.14 – Foto Getty Images

    Dopo un’assenza dagli scenari tennistici che ha tenuto in pensiero appassionati e addetti ai lavori, Matteo Berrettini è pronto a fare il suo atteso ritorno in campo. Il tennista romano, finalista di Wimbledon nel 2021, ha scelto il Challenger di Phoenix, in programma dal 12 al 17 marzo, per segnare il suo rientro nell’arena agonistica dove riceverà sicuramente una wild card. Questa competizione rappresenta per Berrettini non solo una tappa fondamentale nel suo percorso di rientro ma anche un banco di prova significativo per testare la sua condizione fisica e ambire a ritornare ai vertici del tennis mondiale.Il Challenger di Phoenix sarà seguito da un altro appuntamento cruciale per Berrettini: il Masters 1000 di Miami, un torneo che si disputa sulle superfici in cemento statunitensi dal 20 al 31 marzo. La partecipazione di Berrettini a queste due competizioni sottolinea la sua determinazione e il suo impegno nel riconquistare posizioni di prestigio nel circuito ATP.Una mossa strategica ha permesso a Berrettini, 27 anni, di accedere al tabellone principale dei tornei grazie al ranking protetto, una normativa che offre ai tennisti l’opportunità di rientrare in competizione dopo lunghi periodi di assenza. Berrettini ha sfruttato questa opzione, data la sua inattività superiore ai sei mesi, che lo ha visto lontano dai campi dal 31 agosto 2023 a seguito del ritiro al secondo turno degli US Open.
    Il ranking protetto è una misura che mira a supportare i giocatori in fase di rientro dopo infortuni o pause prolungate. Prevede la valutazione della posizione in classifica del giocatore nei tre mesi antecedenti l’infortunio o l’ultima partita giocata. Questo meccanismo consente di accedere ai tornei basandosi su una “posizione virtuale”, facilitando così il ritorno alla competizione ad alti livelli. Un esempio illustre di utilizzo di questa normativa è stato quello di Rafael Nadal, che ha fatto ricorso al ranking protetto per tornare in campo a gennaio.
    Probabile il forfait di Lorenzo Musetti che proprio in quei giorni dovrebbe diventare padre per la prima volta. Luciano Darderi, invece, dopo il forfait di Karatsev giocherà per la prima volta nel main draw del torneo nordamericano.

    MIAMI M1000 🇺🇸, Superficie: Cemento (Hard), 96S/48D, Inizio: Lunedì, 18 Marzo 📅

    (Clicca per vedere l’entry list) Masters 1000 Miami (MD) Inizio torneo: 18/03/2024 | Ultimo agg.: 12/03/2024 09:54Main Draw (cut off: 76 – Data entry list: 21/02/24 – Special Exempts: 0/0)

    Alternates LEGGI TUTTO