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Libri nel Giro: i giorni di Alfonsina e Ottavio

Nel 1924. Lei partecipa al Giro d’Italia, lui al Tour de France. Lei si ritira all’ottava tappa, lui lo vince. Lei è e rimarrà l’unica donna ad aver corso il Giro degli uomini, lui è il primo italiano a conquistare il Tour e il primo in assoluto a tenere la maglia gialla dal primo all’ultimo giorno. Lei diventa attrice nei circhi, lui rivince il Tour de France nel 1925. Lei è Alfonsina Strada, del 1891, emiliana, seconda di dieci figli, lui è Ottavio Bottecchia, del 1894, veneto, ottavo di otto figli. Alfonsina e Ottavio, due simboli del ciclismo, di più, dello sport, di più, del Novecento: che Tandem.

Fernanda Pessolano ha ideato, scritto e illustrato “Alfonsina e il circo” (Ediciclo, 2017, con la postfazione di Mino Milani). E’ un libro da leggere, da ritagliare, da giocare, da costruire. Su un cartoncino bianco si ricalca e si ritaglia il fondale, poi si ritagliano le parti del teatrino (boccascena, timpano, fiancate, sipario), si ritagliano le marionette e si incollano ai coni gelati, quindi si anima la storia introducendo le marionette: il presentatore trampoliere e saltimbanco, il ciclista Mefisto, Alfonsina con la sua bicicletta rossa pronta ad affrontare sfide acrobatiche. Un’opera editoriale allegra, brillante, coraggiosa.

Andrea Telleri ha scritto “O B” (Lo specchio oscuro, 1991). Probabilmente è l’unico libro su Bottecchia (o Botescià, come lo chiamavano i francesi) in cui non si indaga sulla sua misteriosa morte (ucciso per gelosia?, ucciso per vendetta?, ucciso per politica?, o vittima di una caduta in bicicletta?), anche se si chiude proprio a Gemona, dove “quei letti bianchi sono troppo bianchi e sono corti, troppo corti quando uno si distende. Dei piedi ne esce la metà”. C’è invece una storia d’amore, anzi, due, quella di Ottavio con la bici e quella di Ottavio con una poetessa russa. Telleri compone un testo teatrale, lirico, onirico.Visualizza questo post su Instagram


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/sport/rss2.0.xml


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